(Adnkronos) – Trasporti in tilt al Sud dove, fin dalla notte scorsa, la circolazione sulla linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria ha subito forti disagi, rallentamenti e cancellazioni a causa degli interventi tecnici resi necessari dai danni provocati dal maltempo. Dall’una di notte, i treni notturni hanno accumulato ritardi che hanno raggiunto anche le 6 ore. La circolazione ferroviaria è in progressiva ripresa con riduzioni di velocità mentre continua l’intervento dei tecnici di Rfi. 

In particolare, in Calabria, l’area più colpita è quella del Tirreno cosentino. Le violente raffiche di vento hanno infatti trascinato oggetti metallici sui binari, aggravando i disagi. 

“Oggi in realtà non è tutto bloccato, c’è un problema sul Sud Italia dovuto al maltempo – ha detto Stefano Antonio Donnarumma, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo Fs Italiane, a margine dell’inaugurazione di Piazza dei Cinquecento a Roma – Ci sono stati alcuni incidenti dovuti al vento fortissimo e quindi i nostri operatori della rete hanno dovuto mettere sotto tutela i passeggeri e limitare il traffico sulla rete. Le attività sono in corso di svolgimento e prevedono anche l’adozione di provvedimenti restrittivi rispetto al traffico. È tutto gestito con assoluta professionalità. Se si considera la dimensione di questa rete, non si può pretendere che non ci siano guasti”. 

Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, parla di “governo su un binario morto. Se dal ministro Salvini non arrivano soluzioni, la presidente del Consiglio deve trarre le conclusioni e prendere in mano il dossier dei treni colabrodo: quel che sta accadendo è ormai una emergenza nazionale”. 

“Oggi altra giornata nera in Calabria oltre che sulla Roma-Firenze – aggiunge sui social – Dal 1 al 13 gennaio, dati Codacons, abbiamo avuto già 86 casi di interruzione della circolazione e con ritardi dei treni: migliaia di lavoratori, studenti o turisti che hanno subito pesanti danni. Il Garante dei trasporti ha certificato qualche mese fa 27 interruzioni di linea al giorno. E il governo che fa? Secondo il rapporto ‘Pendolaria’, l’87% degli stanziamenti infrastrutturali fino al 2038 riguarderanno il Ponte sullo Stretto, con un progetto vecchio e pieno di criticità o falle. Non possiamo permettercelo. In ballo c’è anche l’immagine dell’Italia che accoglierà milioni di turisti per il Giubileo e non solo”. 

“Serve una risposta rapida e forte ai disservizi. E vanno dati segnali rapidi ai pendolari che stanno pagando dazio in questi mesi: rimborsi automatici e veloci senza lungaggini, scartoffie, code e tempi biblici, stop agli aumenti del costo dei biglietti nel prossimo biennio. Non si preoccupino solo di ‘rimborsi’ e stipendi dei ministri”, conclude Conte.