(Adnkronos) – Si intensifica in Italia la circolazione dell’influenza e degli altri virus respiratori. Nella settimana dall’1 al 7 dicembre, segnala il rapporto della sorveglianza RespiVirNet, pubblicato oggi dall’Istituto superiore di sanità (Iss), “l’incidenza totale delle infezioni respiratorie acute nella comunità è stata pari a 12,4 casi per 1.000 assistiti (rispetto ai 10,2 nel bollettino precedente), in aumento rispetto alla settimana precedente come atteso per il periodo”. Sono stati stimati circa 695mila nuovi casi, con un totale dall’inizio della sorveglianza di circa 4 milioni di casi. L’incidenza più elevata si osserva ancora una volta nella fascia di età 0-4 anni, con circa 38 casi per 1.000 assistiti.
“Questa settimana si registra un aumento sostenuto dei casi di infezioni respiratorie acute registrati dalla sorveglianza RespiVirNet, in linea con l’andamento atteso per questo periodo dell’anno”, afferma Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie infettive dell’Iss. L’esperta segnala che “nelle prossime settimane è probabile che l’incidenza delle infezioni rimanga alta”. L’intensità è media in 4 regioni (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Sardegna), è a livello basale in Umbria e Molise, mentre nelle altre è bassa.
Nella settimana sia nella comunità che nel flusso ospedaliero “si registra per influenza un alto tasso di positività (25.3% e 28.8% rispettivamente)”. Per quanto riguarda la comunità, tra i virus respiratori circolanti, i valori di positività più elevati sono stati rilevati rispettivamente per virus influenzali, per rhinovirus e per adenovirus. Nel flusso ospedaliero, tra i virus respiratori i tassi di positività più elevati sono stati rilevati per virus influenzali, rhinovirus e virus parainfluenzali.
Durante la settimana sono stati segnalati, attraverso il portale RespiVirNet, 2.714 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete RespiVirNet. Dalle analisi effettuate, 781 (28,8%) sono risultati positivi al virus influenzale: in particolare, 777 di tipo A (157 di sottotipo H1N1pdm09, 375 H3N2 e 245 A non ancora sottotipizzati) e 4 influenza B.
Nell’ambito di questi campioni analizzati, 89 (3,3%) sono risultati positivi per Sars-CoV-2, 58 per virus respiratorio sinciziale (Rsv) e i rimanenti sono risultati positivi per altri virus respiratori: 283 (10,4%) rinovirus, 68 (2,5%) virus parainfluenzali, 61 (2,2%) adenovirus, 55 coronavirus umani diversi da Sars-CoV-2, 19 bocavirus e 10 metapneumovirus.
“Ad oggi – rileva infine l’Iss – non è stato segnalato nessun campione positivo per influenza di tipo A ‘non sottotipizzabile’ come influenza stagionale, che potrebbe essere indicativo della circolazione di ceppi aviari”.
“Non è possibile prevedere esattamente quando si raggiungerà il picco di casi” di infezioni respiratorie acute, “che di solito si registra tra fine dicembre e fine gennaio, ma nelle prossime settimane è probabile che l’incidenza rimanga alta. Ricordiamo pertanto le principali misure di prevenzione”, partendo dalla “vaccinazione, per cui si è ancora in tempo dal momento che il virus circolerà ancora per diverse settimane”. A sottolinearlo è Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie infettive dell’Iss.
L’esperta, commentando i dati dell’ultimo bollettino RespiVirNet, invita a non dimenticare le misure anti-contagio: “Una rigorosa igiene delle mani, il rispetto della cosiddetta ‘etichetta respiratoria’, ad esempio tossendo in un fazzoletto o nell’incavo del braccio, evitare i luoghi chiusi e affollati in presenza di sintomi”.
