(Adnkronos) – E’ iniziato poco prima delle 13 a Palazzo Chigi il vertice di maggioranza convocato per fare il punto sulla manovra presieduto dalla premier Giorgia Meloni.  

Al tavolo, tra gli altri i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, i capigruppo di maggioranza del Senato Lucio Malan (Fdi), Massimiliano Romeo (Lega) e Maurizio Gasparri (Fi).  

L’incontro, che segue quello di giovedì scorso, dovrà sciogliere gli ultimi nodi sul testo della legge di bilancio. Questioni da affrontare restano gli affitti brevi, l’estensione dell’iperammortamento, la fiscalità sui dividendi, l’ampliamento dell’esenzione dell’Isee per la prima casa, e le misure per favorire l’emersione dell’oro dagli investimenti. 

Sono 105 gli emendamenti alla manovra che non hanno passato la tagliola dell’inammissibilità dalla presidenza della commissione Bilancio del Senato. Nel dettaglio, sono 18 quelli dichiarati inammissibili per materia e 87 per copertura.  

Per quanto riguarda i primi, questi potranno essere sostituiti con pari numero di altre proposte di modifica alla legge di Bilancio. Il termine per farlo è di 24 ore, ma dalla quinta commissione fanno sapere che già entro stasera, visto il numero esiguo, le forze presenteranno i nuovi emendamenti in sostituzione. Per quanto riguarda quelli inammissibili per copertura, le proposte potranno invece essere eventualmente riformulate in modo da garantirla. 

Tre emendamenti su quattro, che prevedono la sanatoria edilizia, hanno passato il vaglio dell’ammissibilità in commissione Bilancio al Senato. A non superare la tagliola e quindi dichiarato inammissibile, per copertura, è quello che invece indicava come i “Comuni abbiano l’obbligo di rilasciare i titoli abilitativi edilizi in sanatoria”. 

L’emendamento a firma Malan (Fdi) che stabilisce come la proprietà dell’oro della Banca d’Italia sia dello Stato ha superato indenne la tagliola dell’inammissibilità in commissione Bilancio al Senato. Non è passato per mancanza di coperture, invece, quello a firma Testor e Dreosto (Lega) che prevedeva la vendita delle quote del Mes detenute dall’Italia per finanziare il taglio della pressione fiscale. 

“E’ una giornata fantastica, non sono geloso e sono molto felice”, ha commentato lasciano l’aula della V di Palazzo Madama, il senatore della Lega, Claudio Borghi, che ha ‘ispirato’ **l’emendamento sull’oro di Bankitalia, suo cavallo di battaglia da anni.**