(Adnkronos) – L’eurodeputata di Avs Ilaria Salis conserva l’immunità per un voto. La votazione, a scrutinio segreto, si è chiusa a Strasburgo con 306 voti a favore del rapporto Kyuchyuk, che raccomanda di mantenere l’immunità. I contrari sono stati 305, gli astenuti 17, su 628 votanti.
La richiesta di ripetere il voto, perché la scheda dell’eurodeputato del Ppe Markus Ferber non funzionava, è stata respinta dalla presidente Roberta Metsola. “Il voto resta”, ha detto.
“Accusata di lesioni aggravate potenzialmente letali e altre condotte criminose in concorso con altri, all’interno di un’organizzazione criminale. Ma col trucchetto del voto segreto, richiesto dai gruppi di sinistra, anche qualcuno che si dice di ‘centrodestra’ ha votato per salvare la signora Salis dal processo. Vergogna”, scrive su X il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini.
Il Ppe era a favore della revoca dell’immunità parlamentare perché il “crimine” di cui è accusata è precedente all’inizio del suo mandato, aveva detto oggi il presidente e capogruppo del Ppe Manfred Weber, in conferenza stampa a Strasburgo. “Uno dei miei tre criteri per definire i principi del Parlamento Europeo – ha affermato – era essere a favore dello Stato di diritto”.
“Noi – ha aggiunto – consideriamo a favore dello Stato di diritto anche il rispetto delle nostre regole interne al Parlamento europeo. E’ per questo che l’intero dibattito non è affatto un argomento politico. Per me, come leader politico, quello che faccio e quello che facciamo noi del gruppo è semplicemente ascoltare i nostri esperti legali e seguire i loro consigli”. E, nel caso di Salis, “il consiglio – ha detto ancora – è di revocare l’immunità di servizio. Il motivo è che il crimine è stato commesso prima che lei diventasse membro del Parlamento: le regole sono chiarissime. Sei protetto solo quando sei eletto membro del Parlamento. Ecco perché vorrei chiedere di non politicizzare alcun tipo di questione relativa alla revoca dell’immunità. Seguiremo semplicemente i consigli dei nostri esperti”, ha concluso. All’interno del Ppe, tuttavia, ci sono delle spaccature e il voto segreto consentirà oggi agli eurodeputati, non solo ai Popolari ma anche ad altri, di votare come ritengono opportuno.
Se gli eurodeputati che si considerano “difensori dello Stato di diritto” oggi voteranno per mantenere l’immunità in realtà “violeranno lo Stato di diritto”, aveva aggiunto Adrian Vazquez Lazara, eurodeputato spagnolo, relatore sul caso Salis per il Ppe, a Strasburgo.
Quello sulla revoca dell’immunità per l’eurodeputata di Avs Salis “sarà un voto molto serrato”, era la previsione del copresidente del gruppo dei Verdi/Ale al Parlamento Europeo Bas Eickhout, che conosce bene le dinamiche dell’Aula di Strasburgo, dove siede dal 2009.
Per i Verdi, aveva aggiunto Eickhout, “è molto chiaro che questo è un processo politico, in cui non vogliamo avere un ruolo: siamo contrari alla revoca dell’immunità”.
Quella messa in atto dal governo ungherese contro Salis e i colleghi ungheresi Peter Magyar (Ppe) e Klara Dobrev (S&D) “è una persecuzione politica: tutti i democratici di quest’Aula devono proteggerli”, aveva detto il copresidente del gruppo della Sinistra Martin Schirdewan, in conferenza stampa a Strasburgo. Sull’esito del voto, aggiunge, “siamo cautamente ottimisti. Dobbiamo difendere la democrazia”, conclude.