(Adnkronos) –
Abbordaggio delle navi della Flotilla da parte della Marina di Israele, che blocca le imbarcazioni dirette verso Gaza.
“Diverse navi della Flotilla sono già state fermate in modo sicuro e i loro passeggeri sono stati trasferiti in un porto israeliano. Greta e i suoi amici sono sani e salvi”, ha dichiarato il ministero degli Esteri israeliano sui social media, riferendosi all’attivista svedese per il clima Greta Thunberg, che si trova a bordo della Flotilla.
“Le navi militari israeliane continuano a dirigersi verso la Global Sumud Flotilla e ad accerchiare le varie unità. Lanciano acqua per intimorire gli equipaggi e creare confusione. Ma la Flotilla è solo 65 miglia dalle coste di Gaza e non si lascia intimorire, continua ad avanzare”, hanno scritto sui social gli attivisti Global Sumud Flotilla. La nave Yulara è stata fatta oggetto di “pesanti attacchi con idranti”.
“Esplosioni” sono state “udite in lontananza intorno alle navi della Global Sumud Flotilla, presumibilmente granate stordenti lanciate da droni. Si tratta di un atto di aggressione diretta contro una missione umanitaria”, hanno denunciato gli attivisti.
“Possiamo confermare che 4 navi sono state sequestrate e ispezionate, 3 navi rimangono senza alcun contatto (presumibilmente sequestrate e ispezionate), e il resto delle imbarcazioni della Flotta Global Sumud continua con ‘Mango’ alla guida”, sottolineano dalla Flotilla sui social. Le navi sequestrate “sembrano attualmente essere quelle che trasportano reporter, giornalisti e attivisti noti”, hanno aggiunto.
Il ministero degli Esteri israeliano ha reso noto che la Marina israeliana aveva lanciato un avvertimento finale alla Flotilla chiedendo di cambiare rotta prima di avviare l’operazione di abbordaggio. Il ministero ha pubblicato il video di una ufficiale che alla radio parla con gli attivisti dicendo che si stanno “avvicinando a una zona del blocco navale”. “Se volete portare aiuti a Gaza – prosegue l’ufficiale nel video – potere farlo attraversi i canali istituiti. Per favore invertite la rotta verso il porto di Ashdod, dove gli aiuti saranno ispezionati e poi trasferiti alla Striscia di Gaza”.
“Abbiamo dato mandato al nostro consolato di dare assistenza a tutti gli italiani che verranno portati probabilmente al porto di Ashdod e poi verranno espulsi, credo che ci sarà un volo che li riporterà in Italia”, ha detto al Tg1 il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Abbiamo parlato con il governo di Israele affinché non ci fossero azioni violente e mi è stato assicurato. Anche i portavoce della Flotilla – ha aggiunto Tajani – ci hanno detto che avranno un atteggiamento assolutamente gandhiano, non reagiranno di fronte all’abbordaggio”. A ‘Cinque minuti’ Tajani ha poi spiegato che potrebbero essere necessari un paio di giorni perché gli attivisti della Flotilla fermati dalle forze militari israeliane siano espulsi e possano rientrare in Italia.
“Non lo chiamerei attacco, lo chiamerei blocco. Mi auguro che tutto avvenga con calma, con razionalità, senza che ci sia nessun problema. Mi auguro che tutto avvenga con calma e razionalità. Le barche sono circondate e dovrebbero essere portate nel porto di Ashdod, dove poi ogni nazione si attiverà per verificare come far rientrare i propri connazionali. L’importante è che quello che accadrà nelle prossime ore avvenga senza violenza, senza alcun rischio. Sono preparati sia gli equipaggi e le persone che sono a bordo che le autorità israeliane. Aspettiamo la fine di questa cosa”, ha dichiarato al Tg1 il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
Il ministero della Difesa di Ankara, senza precisare i motivi dell’intervento nel pomeriggio ha annunciato che 11 persone, tra cui tre cittadini turchi, sono state evacuate dalla Flotilla dalle forze turche. “Nell’ambito delle attività di assistenza umanitaria condotte nel Mediterraneo orientale, finora 11 persone, tra cui tre cittadini turchi, che avevano richiesto aiuto sono state evacuate a terra dalle nostre forze navali”, si legge nella nota citata dall’agenzia di stampa Anadolu.
La premier Giorgia Meloni ha parlato oggi al suo arrivo a Palazzo Christiansborg, sede del Consiglio europeo informale di Copenaghen. “La cosa più importante è il sostegno europeo a un piano di pace sul quale c’è stata un’adesione amplissima dai Paesi arabi ai Paesi europei. Aspettiamo la risposta di Hamas. In questa fase, in un equilibrio estremamente delicato e di fronte a una possibilità che sarebbe storica, insistere in un’iniziativa che ha margini di pericolosità e irresponsabilità, continuo a non capirlo”, ha affermato la presidente del Consiglio riguardo alla Flotilla.
“Penso che dopo gli appelli che sono stati fatti dal presidente Mattarella e da altri leader europei, il rischio di un’iniziativa che diceva di nascere per una questione umanitaria – e poi si è scoperto che era per forzare un blocco navale – assume dei contorni che sono incredibili”, ha detto Meloni.
Quella di queste ore “è una fase nella quale tutti quanti dovrebbero capire che esercitare la responsabilità e attendere mentre c’è un negoziato di pace è forse la cosa più utile che si può fare per alleviare le sofferenze del popolo palestinese. Ma forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità…”, ha dichiarato la premier.