(Adnkronos) – “La Russia non ha mirato alla Polonia e non è fisicamente possibile che quei droni abbiano raggiunto il suo territorio”. L’ambasciatore russo alle Nazioni Unite ha respinto le accuse relative all’incidente avvenuto tre giorni fa, quando circa venti droni avrebbero violato lo spazio aereo della Polonia, smentendo ogni responsabilità di Mosca nell’episodio che ha fatto salire la tensione tra Nato e Cremlino.  

Il commissario europeo alla Difesa, Andrius Kubilius, ha lanciato dal canto suo un allarme netto: “Penso che la Russia stesse semplicemente testando le capacità non solo della Polonia, ma di tutta la Nato e dell’Ue. Voleva capire come avremmo reagito. Abbiamo imparato che il sistema anti-droni non è ben sviluppato: dobbiamo costruire uno scudo per il confine orientale, con anti-mobility e un muro anti-droni”. Per il lituano – intervistato da Repubblica – la minaccia è concreta: “I servizi di intelligence dicono che Putin sarà pronto a testare l’articolo 5 della Nato entro tre o quattro anni. Dipende da noi: se aumentiamo rapidamente le nostre capacità, saremo pronti a scoraggiare qualsiasi aggressione”. 

Kubilius ha sottolineato l’urgenza di investimenti comuni: “Chi in Europa non investe nelle sue capacità di difesa indebolisce tutti. L’Italia sta giocando un ruolo molto importante nei piani Readiness 2030. La nostra risposta agli attacchi russi dovrebbe essere investire nella produzione di droni ucraini: così Putin capirà che non otterrà nulla con la guerra”. E ha ribadito: “L’Ucraina sta proteggendo noi. In tre anni abbiamo dato circa 60 miliardi di euro, la stessa cifra degli americani: meno dello 0,1% del nostro Pil”. 

Kaja Kallas, l’Alta Rappresentante Ue per gli affari esteri, ha messo in guardia contro qualsiasi discussione sulle concessioni territoriali ucraine, definendola una “trappola” della Russia. In un’intervista al sito tedesco Redaktionsnetzwerk Deutschland, Kallas ha dichiarato: “I russi vogliono che discutiamo di ciò che l’Ucraina deve cedere per la pace, ignorando completamente il fatto che il Cremlino stesso non ha fatto finora alcuna concessione. Questa discussione sulle possibili concessioni territoriali è una trappola, e non dobbiamo caderci… La ricompensa per l’aggressione sarà più guerra, non meno”. 

La capa della diplomazia europea ha illustrato la tattica russa in tre fasi: “Chiedere ciò che non hanno mai avuto, seguito da ultimatum e minacce, fino a che l’Occidente è pronto a cedere alle richieste di Mosca”. Kallas ha sottolineato che le richieste massimaliste della Russia includono il controllo completo di quattro regioni ucraine parzialmente occupate – Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia – e che Mosca pretende che l’Ucraina riconosca de jure l’annessione illegale delle regioni. 

Riguardo al ruolo degli Stati Uniti, Kallas ha ribadito: “Gli americani restano il partner più importante dell’Ue nel contrastare le minacce di Mosca. Voglio migliorare il rapporto tra Washington e Bruxelles, e nelle ultime settimane abbiamo già fatto progressi”. Commentando il comportamento di Putin, ha aggiunto: “Servono sempre due parti per fare la pace, ma solo una per fare la guerra. L’Ucraina vuole la pace, gli americani vogliono la pace, gli europei vogliono la pace. L’unico che deride e ridicolizza ogni tentativo di pace è Vladimir Putin”.