(Adnkronos) – Attacchi intensificati a Gaza, dove – secondo al Jazeera – almeno 20 persone sono state uccise dall’alba mentre i palestinesi continuano a fuggire dalla parte settentrionale della città di Gaza e dalle zone circostanti. 

Il ministero della Salute della Striscia gestito da Hamas parla di 88 persone uccise a Gaza nell’ultimo giorno dagli attacchi israeliani, tra cui 30 in attesa di aiuti. Sono 421 invece le persone rimaste ferite. Il bilancio delle vittime dall’inizio della guerra è salito a 63.459, di cui 11.328 uccise da quando Israele ha ripreso unilateralmente i combattimenti dopo un cessate il fuoco durato due mesi. 

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato che l’esercito avrebbe condotto ieri un raid aereo contro il portavoce di Hamas Abu Obeida, ma ha ammesso che Israele non sa ancora se l’uomo sia stato ucciso. Durante la riunione settimanale del governo, Netanyahu ha dichiarato che “lo Shin Bet e le Idf hanno colpito il portavoce di Hamas, il portavoce dell’organizzazione criminale e malvagia, Abu Obeida”. Ma, ha aggiunto, ”non sappiamo ancora l’esito finale, spero che non sia più con noi. Voglio notare che non c’è nessuno che parli di questo da parte di Hamas”. E, ha concluso Netanyahu, “nelle prossime ore e i prossimi giorni ne parleranno”. 

Fonti della sicurezza israeliane, citate a condizione di anonimato dai media ebraici, hanno espresso un cauto ottimismo circa l’esito dell’attacco al portavoce dell’ala militare di Hamas, le Brigate al-Qassam, nella Striscia di Gaza. Netanyahu ha spiegato che le Idf “hanno già iniziato ad attuare” una recente decisione del governo “di sconfiggere Hamas e riportare indietro tutti i nostri ostaggi”. Questi obiettivi sono da tempo gli scopi dichiarati della guerra a Gaza, ma Netanyahu sembra riferirsi alla decisione di procedere con la conquista di Gaza City da parte delle Idf, nota il Times of Israel. 

Intanto Israele ha precisato che un accordo di cessate il fuoco temporaneo per liberare gli ostaggi israeliani trattenuti a Gaza “non è all’ordine del giorno”. Lo ha dichiarato a Channel 12 il ministro della Cultura Miki Zohar, in vista della riunione di gabinetto di oggi. “C’è una chiara decisione dello Stato di Israele, e a mio parere potrebbe essere espressa in modo più chiaro nei prossimi giorni: solo un accordo completo”, ha detto Zohar. “Non c’è più la possibilità di un accordo parziale. Israele ha deciso che un accordo parziale non è all’ordine del giorno. L’unica cosa all’ordine del giorno è porre fine alla guerra, insieme, ovviamente, al rientro di tutti gli ostaggi e alla smilitarizzazione della Striscia”. 

Hamas ha confermato la morte di Mohammed Sinwar, tre mesi e mezzo dopo che le Idf ne avevano annunciato la morte in un attacco aereo. L’organizzazione terroristica ha pubblicato una raccolta di foto che celebrano i “leader martiri puri”, tra cui Mohammed e Yahya Sinwar, Ismail Haniyeh, Mohammed Deif e altri. Sinwar, che era a capo dell’ala militare di Hamas, fu ucciso in un attacco aereo dell’Iaf nel maggio 2025, che aveva preso di mira alti esponenti di Hamas che operavano in un centro di comando sotterraneo sotto l’ospedale europeo di Khan Yunis . 

Una flottiglia con a bordo aiuti umanitari e attivisti, tra cui la svedese Greta Thunberg, partirà oggi da Barcellona per cercare di “rompere l’assedio illegale di Gaza”. Lo ha reso noto Global Sumud Flotilla, precisando che le navi salperanno dalla città portuale spagnola per “aprire un corridoio umanitario e porre fine al genocidio in corso del popolo palestinese”. L’organizzazione non specificato quante navi salperanno, né l’orario esatto della partenza e si prevede che la flottiglia arriverà nell’enclave costiera devastata dalla guerra a metà settembre. 

“Questa sarà la più grande missione di solidarietà della storia, con più persone e più imbarcazioni di tutti i tentativi precedenti messi insieme”, ha dichiarato la scorsa settimana ai giornalisti a Barcellona l’attivista brasiliano Thiago Ávila. Gli organizzatori affermano che si prevede che decine di altre imbarcazioni lasceranno i porti tunisini e di altri paesi del Mediterraneo il 4 settembre. Gli attivisti organizzeranno anche manifestazioni simultanee e altre proteste in 44 Paesi “in solidarietà con il popolo palestinese”, ha scritto su Instagram la Thunberg, che fa parte del comitato direttivo della flottiglia. 

Oltre alla Thunberg, la flottiglia comprende attivisti di diversi Paesi, legislatori europei e personaggi pubblici come l’ex sindaco di Barcellona Ada Colau. “Sappiamo che si tratta di una missione legale secondo il diritto internazionale”, ha dichiarato la scorsa settimana ai giornalisti a Lisbona la deputata portoghese di sinistra Mariana Mortágua, che si unirà alla missione. Israele ha già bloccato due tentativi da parte degli attivisti di consegnare aiuti via nave a Gaza, a giugno e luglio.