(Adnkronos) – Mentre le truppe di terra israeliane continuano a operare alla periferia di Gaza City in vista dell’offensiva pianificata per conquistare la parte settentrionale della città, prendendo di mira le restanti roccaforti di Hamas nell’enclave, il presidente Usa Donald Trump si prepara a presiedere “una grande riunione alla Casa Bianca”. 

L’evacuazione di Gaza City è “inevitabile”, ha dichiarato il portavoce delle Idf in lingua araba, Avichay Adraee, confermando i piani dell’esercito israeliano per prendere il controllo della città più grande dell’enclave palestinese. “E, pertanto, ogni famiglia che si trasferirà a sud riceverà gli aiuti umanitari più generosi, a cui si sta lavorando attualmente”, ha scritto su X Adraee. 

Secondo quanto riferisce l’esercito israeliano le forze della 99esima Divisione hanno colpito le infrastrutture di Hamas sia in superficie che nel sottosuolo e nelle ultime 24 ore hanno distrutto diversi posti di osservazione che rappresentavano una minaccia per le truppe israeliane. Allo stesso tempo – precisa l’Idf – la 162esima Divisione è stata impegnata in combattimenti a Jabalia e alla periferia di Gaza City nel tentativo di eliminare gli agenti dei gruppi terroristici e smantellare le loro reti. 

La 36esima Divisione – prosegue l’esercito – continua le sue operazioni a Khan Younis, dove, secondo l’Idf, le truppe, con il supporto aereo, hanno ucciso diversi agenti e distrutto ulteriori infrastrutture. Separatamente, un attacco dell’aeronautica militare israeliana, guidato dalla Direzione dell’intelligence militare e dallo Shin Bet, ha ucciso Mahmoud al-Asoud, comandante dell’apparato di sicurezza generale di Hamas nella parte occidentale di Gaza. L’Idf afferma che al-Asoud ha svolto un ruolo centrale nell’apparato di sicurezza di Hamas sia durante la guerra in corso che negli anni passati. L’aeronautica militare, sotto il comando della marina, ha colpito anche un deposito di armi navali e un impianto di riparazione degli armamenti navali di Hamas a Khan Younis. 

Settantacinque palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 24 ore dall’esercito israeliano. Lo rende noto il ministero della Salute di Gaza, precisando che 18 delle vittime sono state colpite mentre attendevano la distribuzione degli aiuti. Il ministero gestito da Hamas ha affermato che dall’inizio della guerra, il 7 ottobre 2023, 62.895 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco delle Idf e 158.972 sono rimasti feriti. 

Dieci palestinesi, tra cui due bambini, sono morti nella Striscia di Gaza per fame e cause ad essa correlate nelle ultime 24 ore, ha dichiarato inoltre il ministero della Salute di Gaza. Il numero di palestinesi morti di fame nell’enclave è ora di 313, di cui 119 bambini. 

Intanto, come si legge sul Times of Israel, Trump presiederà oggi alla Casa Bianca una “grande riunione” per discutere il “piano globale” che l’amministrazione sta mettendo a punto per la gestione postbellica di Gaza, ha annunciato il suo inviato speciale Steve Witkoff. 

Le dichiarazioni sembrano essere la prima occasione in cui Witkoff ha rivelato l’esistenza di un piano statunitense per il cosiddetto ‘day after’, dato che Washington ha in gran parte rinviato la questione ai suoi alleati arabi nella regione, dopo le dichiarazioni di Trump a febbraio sulla sua visione di prendere il controllo di Gaza e trasferire in modo permanente i suoi residenti: accolta con favore da Israele, l’idea è stata categoricamente respinta dai partner statunitensi in Medio Oriente, cheil tycoon sperava fossero disposti ad accogliere i rifugiati palestinesi. 

“Molte persone vedranno quanto sia solido e ben intenzionato, e riflette le motivazioni umanitarie del presidente Trump”, ha detto Witkoff in un’intervista alla Fox News, senza fornire ulteriori dettagli. 

Dal canto suo il presidente francese Emmanuel Macron ha inviato una lettera al primo ministro Benjamin Netanyahu in cui ha avvertito che il piano di Israele di rioccupare Gaza City, di sfollare forzatamente i palestinesi e di costringerli alla fame non porterà mai alla vittoria di Israele. Queste azioni non faranno altro che aggravare l’isolamento di Israele, ha aggiunto, rafforzando coloro che usano (l’occupazione) “come pretesto per l’antisemitismo” e mettendo in pericolo le comunità ebraiche in tutto il mondo. 

“La Francia non può rassegnarsi a vedere un amico come Israele sprofondare in una spirale di violenza contraria alla sua storia, alle sue origini e alla sua essenza democratica, voltando le spalle all’opportunità che la storia offre oggi”, ha scritto Macron, aggiungendo di respingere categoricamente le accuse di inefficacia nella lotta contro l’antisemitismo e sostenendo che l’antisemitismo non dovrebbe essere utilizzato come strumento politico e che “non può giustificare Israele per le politiche che sta conducendo oggi a Gaza e nei Territori palestinesi”.