(Adnkronos) –
Standing ovation al Meeting di Rimini per la premier Giorgia Meloni. Europa, Gaza, Ucraina tra gli argomenti toccati nel suo primo intervento da presidente del Consiglio. “Questo è un evento che da quasi mezzo secolo rappresenta un appuntamento fondamentale nel dibattito politico e culturale del Paese. Per me è un piacere e un onore essere qui oggi. Ho sempre guardato al Meeting con ammirazione: è la piazza del dialogo per eccellenza”, ha esordito la premier nel suo discorso.
Serve un’Europa “che faccia meno ma faccia meglio”, ha detto Meloni dal palco. La sfida è “delineare un’Europa del pragmatismo, andando oltre il dibattito stantio tra più o meno Europa”, sottolinea.
La mia missione è fare in modo che “l’Italia si riappropri del posto che le spetta nel mondo: forte, fiera, autorevole”, ha detto Meloni dal palco. Oggi il nostro Paese “si è riappropriato del suo posto nel mondo. Non è più considerato la ‘grande malata d’Europa’, ma un modello di stabilità. Gli investitori ci vedono come una nazione sicura” e i tassi di interesse “sono ormai in linea con quelli della Francia”, ha rimarcato la premier.
La Ue così com’è “è condannata all’irrilevanza geopolitica, incapace di rispondere alle sfide competitive” con Stati Uniti e Cina “come ha giustamente rilevato Mario Draghi”, ha poi aggiunto, riprendendo un concetto espresso nella stessa sede alcuni giorni fa dall’ex premier ed ex governatore della Bce, Mario Draghi.
Per quanto riguarda la situazione in Medio Oriente, “non abbiamo esitato un solo minuto a sostenere il diritto di Israele alla sicurezza dopo il 7 ottobre, un orrore che resterà impresso nella coscienza dei terroristi. Ma non possiamo tacere oggi di fronte a una reazione che è andata oltre il principio di proporzionalità, mietendo vittime innocenti” e colpendo anche “le comunità cristiane”, ha affermato Meloni aggiungendo: “Condanniamo l’inaccettabile uccisione di giornalisti a Gaza”.
Dopo tre anni di guerra in Ucraina, ha dichiarato ancora la premier, “si sono aperti spiragli per un percorso negoziale, grazie all’eroica resistenza del popolo ucraino e al sostegno compatto che l’Occidente, l’Europa e l’Italia hanno garantito, nonostante un’opinione pubblica non sempre convinta”.
“La chiave di volta” per la pace “è l’attivazione di robuste garanzie di sicurezza per l’Ucraina, capaci di prevenire nuove aggressioni. È il punto di partenza stabilito a Washington. La proposta italiana, basata su un meccanismo ispirato all’articolo 5 della Nato, è attualmente la principale sul tavolo” e di questo “dobbiamo essere fieri”, ha rimarcato la presidente del Consiglio.