(Adnkronos) – Israele elimina il nuovo capo di Stato maggiore dell’Iran, Ali Shadmani. Teheran rivendica di aver centrato una sede del Mossad. L’Aiea, l’agenzia internazionale per l’agenzia atomica, accende i riflettori sugli effetti degli attacchi israeliani sulla parte sotterranea del sito nucleare iraniano di Natanz, uno dei cardini del programma iraniano.
Anche il quinto giorno di conflitto, oggi 17 giugno 2025, si snoda attraverso raffiche incrociate di missili da entrambi i Paesi. Forti boati si sono uditi su Tel Aviv e Gerusalemme. L’Idf ha poi annunciato di aver eliminato il nuovo capo di Stato Maggiore dell’esercito iraniano Ali Shadmani. In fiamme la sede della televisione di Stato iraniana a Teheeran, dopo il raid israeliano di ieri. “Il fumo che si nota salire dall’edificio che ospita la radiotelevisione iraniana è dovuto all’incendio che si è riacceso a causa del vento”, ha riferito la stessa emittente televisiva.
Le operazioni militari israeliane in Iran si espanderanno, ha poi assicurato il capo del direttorato dell’intelligence militare, il generale Shlomi Binder. Mentre i Pasdaran confermano di avere colpito la sede del Mossad a Tel Aviv.
Sul fronte diplomatico, il presidente americano Donald Trump, dopo aver affermato che “tutti dovrebbero immediatamente evacuare Teheran, “non si aspetta che Israele allenti la sua battaglia contro l’Iran” e che cerchi un cessate il fuoco. Piuttosto Israele, così come anche gli Stati Uniti, sta cercando una “fine reale” alla questione nucleare iraniana, ovvero che l’Iran “rinunci completamente” alle armi nucleari. Quello che accadrà ”lo scoprirete nei prossimi due giorni. Lo scoprirete. Nessuno ha rallentato finora” gli attacchi, ha detto Trump all’emittente Cbs News.
Un concetto ribadito parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One che lo ha riportato a Washington dopo aver lasciato anticipatamente il G7 in Canada. “Non sto cercando un cessate il fuoco, stiamo cercando di fare meglio …una fine vera” della guerra tra Iran e Israele, ha detto Trump in un riferimento a quanto detto dal presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui è “positivo” che il presidente americano abbia lasciato prima il G7 per lavorare alla tregua. “Emmanuel è un bravo ragazzo, ma non ci prende molto spesso”, ha aggiunto Trump, che in un post su Truth aveva sostenuto che il presidente francese si stesse sbagliando sui motivi della sua partenza anticipata.
Secondo una valutazione iniziale delle Idf, Teheran ha lanciato decine di missili balistici. Non risulterebbero vittime. Un missile, a quanto viene riferito, ha colpito un parcheggio nella parte centrale di Israele, causando danni e provocando l’incendio di un bus vuoto. Un missile è caduto anche su Herzliya. Le sirene sono state attivate ad Haifa e in Galilea: quattro i siti di impatto a seguito del nuovo attacco. L’esercito ha affermato in una nota che l’aeronautica militare stava “operando per intercettare e colpire dove necessario per eliminare la minaccia”.
Colpita anche la sede del Mossad a Herzliya, vicino a Tel Aviv. In una nota diffusa in tv, i Guardiani della rivoluzione iraniana rivendicano di aver “colpito il centro dell’intelligence militare del regime sionista, Aman, e il centro di pianificazione delle operazioni terroristiche del regime sionista, il Mossad, a Tel Aviv”, che è “attualmente in fiamme”.
Secondo i media iraniani, i missili lanciati dai Pasdaran avrebbero raggiunto anche il centro logistico della Direzione dei Servizi Segreti a Glilot. Al momento non ci sono conferme da parte israeliana.
“Nell’attacco di oggi delle forze armate contro il regime sionista è stato utilizzato un nuovo missile, che i sionisti hanno dichiarato di non essere riusciti a intercettare”, ha detto il portavoce del ministero della Difesa iraniano Alireza Talaeinik, citato dall’agenzia di stampa Tasnim.
Nei raid condotti da Israele, è invece stato eliminato il nuovo capo di Stato Maggiore dell’esercito iraniano Ali Shadmani, stretto consigliere della Guida Suprema iraniana Ali Khamenei. I caccia dell’Aeronautica militare israeliana, si legge su Ynet, hanno eliminato Shadmani in un raid che ha colpito un quartier generale dell’esercito iraniano in centro a Teheran durante la notte.
Shadmani comandava sia i Pasdaran, i Guardiani della rivoluzione iraniana, sia l’esercito di Teheran. Era stato nominato al comando delle forze armate iraniane al posto di Alam Ali Rashid, eliminato all’inizio dell’operazione militare israeliana contro l’Iran. Prima di assumere il nuovo incarico, Shadmani era stato vice comandante del quartier generale di emergenza di Khatam al-Anbiya e capo della divisione operativa dello Stato Maggiore delle forze armate.
L’esercito israeliano ha dichiarato di aver effettuato durante la notte “diversi attacchi su larga scala” anche nell’Iran occidentale. “Sono state colpiti decine di depositi e impianti di lancio di missili terra-terra”, così come “lanciamissili terra-aria e siti di stoccaggio di droni”, ha dichiarato l’Idf in una nota.
L’operazione israeliana “Rising Lion” proseguirà fino a quando le Forze di difesa israeliane (Idf) non avranno eliminato la minaccia rappresentata dal programma nucleare e dalla capacità missilistica dell’Iran. “Continueremo a colpire gli obiettivi nucleari per ottenere un risultato migliore, secondo il nostro piano e con le tempistiche che ci soddisfano”, ha dichiarato il generale Oded Basiuk, capo della direzione operativa dell’Idf, durante una call con i giornalisti. “Stiamo colpendo il regime del terrore, non il popolo, che merita un futuro migliore. Chi ci mette in pericolo è la leadership di Teheran, non la gente che cammina per le strade di Shiraz”, ha piegato Basiuk, ribadendo che l’operazione è ancora in corso e che l’obiettivo finale è quello di rimuovere la “minaccia esistenziale” rappresentata dal programma nucleare di Tehran.
L’esercito ha dichiarato che continuerà a colpire gli impianti nucleari e i relativi obiettivi, compresi gli scienziati che si occupano del programma , i missili balistici, le difese aeree, i centri di comando militari e altri obiettivi considerati “critici” per il regime iraniano. Finora, secondo Israele, oltre 200 lanciatori di missili balistici sono stati distrutti o neutralizzati dagli attacchi, una parte significativa dell’arsenale di Teheran.
Ci sono stati “impatti diretti” sulla parte sotterranea del sito nucleare iraniano di Natanz durante gli attacchi di Israele. A renderlo noto è stato l’organo di controllo atomico delle Nazioni Unite. “Sulla base di una continua analisi delle immagini satellitari ad alta risoluzione raccolte dopo gli attacchi di venerdì, l’Aiea ha identificato ulteriori elementi che indicano impatti diretti sulle sale di arricchimento sotterranee di Natanz”, ha dichiarato su X l’Agenzia internazionale per l’energia atomica.
La Guida suprema dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, potrebbe avere ”un destino simile a quello di Saddam Hussein”, l’ex presidente iracheno deposto nel 2003, condannato a morte per crimini contro l’umanità e impiccato il 30 dicembre 2006. E’ la valutazione che il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha fatto questa mattina incontrando i vertici delle Idf, come ha affermato il suo ufficio in una nota. “Metto in guardia il dittatore iraniano dal continuare a commettere crimini di guerra e a lanciare missili contro i civili israeliani. Farebbe bene a ricordare il destino del dittatore del vicino Iraq che ha scelto la stessa strada contro lo Stato di Israele”, ha dichiarato Katz riferendosi a Saddam Hussein.
”Siamo sul punto di distruggere altri 10 obiettivi nucleari nella zona di Teheran” ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano, affermando che l’Aeronautica militare israeliana si sta preparando a lanciare nuovi attacchi “molto seri”, secondo quando riporta il Times of Israel. Katz ha aggiunto che l’impianto nucleare iraniano di Fordow è così profondo che solo le bombe bunker buster americane potrebbero distruggerlo, ma l’impianto sotterraneo di arricchimento dell’uranio “sarà sicuramente sulla lista degli obiettivi”.
Dopo le file di ieri, anche oggi migliaia di persone si sono messe in auto per lasciare la capitale iraniana, scossa dai bombardamenti israeliani. Un ‘esodo’ che segue anche l’avvertimento diffuso nella notte dal presidente americano Donald Trump sul social Truth: “Tutti dovrebbero evacuare immediatamente Teheran”. Il centro appare deserto e numerose attività commerciali, incluso il celebre Gran Bazar, hanno abbassato le saracinesche. Traffico paralizzato sulle strade verso ovest, in direzione del Mar Caspio, e lunghe code ai distributori di carburante, mentre le autorità locali continuano a sostenere che tutto sia sotto controllo.
Sono almeno tre i morti del raid israeliano di ieri contro la sede della tv di Stato Irib a Teheran. Lo ha reso noto la stessa emittente, secondo cui altri dipendenti della televisione sono rimasti feriti. “Questo attacco rappresenta il colmo della codardia: gli israeliani non possono vincere una vera battaglia e stanno attaccando un edificio civile dove si dice solo la verità”, ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi. “L’attacco alla radio e alla televisione iraniane dimostra la disperazione degli israeliani”, ha aggiunto Araghchi.
Il ministro degli Esteri iraniano ha poi sottolineato che “l’Iran non ha mai abbandonato il tavolo delle trattative”, ma ”in questa fase il nostro obiettivo è contrastare l’aggressione in modo efficace e fermo”. ”La legittima difesa dell’Iran continuerà contro l’aggressionne con veemenza”, ha aggiunto Araghchi.
Un mega attacco informatico ha colpito le banche iraniane legate ai Guardiani della Rivoluzione in Iran, i Pasdaran. Lo riporta l’emittente israeliana Channel 11. Media iraniani riferiscono che tutti i database di Sepah Bank, una delle più grandi banche iraniane , sono stati cancellati in un grave attacco informatico. Tutti i suoi sportelli bancomat sono fuori uso e i clienti non possono prelevare contanti, hanno aggiunto.
“Tutti dovrebbero immediatamente evacuare Teheran”, ha scritto nella notte in un post su Truth social Donald Trump, mentre lasciava anticipatamente il G7 in Canada, a Kananaskis, dopo aver ordinato allo staff della sicurezza nazionale di riunirsi nella Situation Room della Casa Bianca per valutare le possibilità di un incontro con gli iraniani. Secondo quanto scrive Axios, si sta discutendo dell’ipotesi di un faccia a faccia questa settimana tra l’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff ed il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi allo scopo di discutere un’iniziativa diplomatica sulla fine della guerra con Israele e su un accordo con l’Iran. “Si sta considerando un incontro con gli iraniani questa settimana”, ha detto una fonte dell’amministrazione americana citata dal sito.
Nell’area euro, spiega un alto funzionario Ue a Bruxelles, ci sono “preoccupazioni” per le ripercussioni della guerra scatenata da Israele contro l’Iran per quanto riguarda le “forniture di energia” all’Ue dall’area del Medio Oriente e del Golfo, sia per quanto riguarda il petrolio che il gas. Finora l’impatto degli attacchi sul versante energetico sembra essere “contenuto”, ma siamo solo “agli inizi”, quindi è un po’ troppo presto per valutare appieno le conseguenze della guerra tra Israele e Iran.