(Adnkronos) – Si alza il sipario sul G7 di Kananaskis nel cuore delle Montagne Rocciose canadesi. La presidente del consiglio Giorgia Meloni è arrivata in Canada già sabato. La premier ha avuto due bilaterali: uno con il cancelliere tedesco Friedrich Merz e un altro con il primo ministro britannico Keir Starmer. Sul tavolo anche la situazione in Medio Oriente e le tensioni tra Israele e Iran, con l’obiettivo di rafforzare un coordinamento tra le principali capitali europee. Nel corso della giornata, la premier ha avuto colloqui telefonici con l’Emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, e con il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.  

La giornata di domani sarà invece l’occasione per un confronto più ampio, anche con gli Stati Uniti.  

Meloni, ha incontrato nella serata di domenicail cancelliere della Repubblica Federale di Germania, Friedrich Merz. A breve distanza dal loro recente colloquio a Roma, l’incontro – si legge in una nota di Palazzo Chigi – “ha permesso di confermare la comune volontà di riunire a Roma, a inizio 2026, una nuova edizione del Vertice intergovernativo tra Italia e Germania e di mantenere uno stretto coordinamento sui principali temi dell’agenda Ue, come il contrasto alle migrazioni irregolari e la competitività”. 

Il faccia a faccia ha infine consentito “uno scambio di vedute sui più recenti sviluppi in Medio Oriente e sulla guerra in Ucraina, nel quadro delle relazioni transatlantiche e in vista del prossimo Vertice Nato dell’Aja”, si legge ancora nel comunicato. 

Incontro poi con il primo ministro inglese Keir Starmer. “Stare due giorni insieme è un’occasione ottima per provare a discutere di tutti i temi che abbiamo, i recenti eventi in Medio Oriente, il cammino verso una pace giusta e duratura in Ucraina, gli sforzi che dobbiamo fare in Europa per rafforzare la nostra difesa e la nostra sicurezza, verso il vertice Nato”, ha detto la presidente del Consiglio rivolgendosi all’omologo inglese. 

“E poi – ha proseguito – ci sono molte questioni bilaterali, cose molto importanti che Italia e Gran Bretagna stanno facendo insieme. Per esempio, in materia di difesa, il Gcap, e altre iniziative molto strategiche”. 

Meloni si è detta “molto felice” della cooperazione tra Italia e Regno Unito sulla migrazione. “C’è molto da discutere su questo, e abbiamo lavorato molto duramente con gli altri Stati per avere una dichiarazione dedicata” al G7 “per affrontare” il tema, “ed è molto importante per l’Italia: come sai siamo stati i primi a portare questo tema a livello di G7. Sono molto felice che questo lavoro continui e ringrazio la Gran Bretagna per essere stata molto chiara su questo tema”, ha rimarcato Meloni.  

“Stare due giorni insieme è un’occasione ottima per provare a discutere di tutti i temi che abbiamo in questo momento difficile: i recenti eventi in Medio Oriente, il cammino verso una pace giusta e duratura in Ucraina, gli sforzi che dobbiamo fare in Europa per rafforzare la nostra difesa e la nostra sicurezza, verso il vertice Nato”, ha continuato la premier. 

“E’ fantastico avere questo bilaterale per discutere le molte e molto urgenti questioni di questi giorni. E’ sempre un piacere e un privilegio discutere queste questioni con una persona dalla mente aperta come te”, ha poi detto Keir Starmer rivolgendosi alla premier italiana. 

“C’è una buona relazione tra le nostre Nazioni, e noi abbiamo una buona relazione personale”, ha sottolineato Starmer, aggiungendo: “Abbiamo molto da discutere a questo G7, il Medio Oriente, l’Ucraina, la Nato, ma sono molto lieto di poter avere questo mio primo bilaterale al G7 con te questa sera. Quindi grazie”. 

L’incontro tra Meloni e Starmer, si legge in una nota di Palazzo Chigi, ha permesso “una discussione approfondita sui più pressanti temi dell’agenda internazionale”, a partire dalla situazione in Medio Oriente e dal conflitto in Ucraina. 

Nel corso dei colloqui è, inoltre, proseguito “lo stretto coordinamento sia sull’agenda del G7 sia in vista del Vertice della Nato dell’Aja”, riscontrando “una piena convergenza di vedute”. Infine, i due leader “hanno passato in rassegna le principali piste di collaborazione bilaterale soprattutto nell’ambito dell’energia, della promozione degli investimenti e della sicurezza e della difesa, con particolare riferimento al programma strategico Global Combat Air Programme (Gcap), nonché la sempre più proficua cooperazione nel contrasto alla migrazione irregolare e alla lotta alla tratta degli esseri umani”, si legge ancora nella nota. 

 

Anche se allo stato attuale non ci sono notizie di un bilaterale tra Meloni e il presidente americano Donald Trump, secondo fonti diplomatiche ci saranno certamente contatti tra i due leader. Per quanto riguarda l’approccio dell’Italia alla crisi tra Israele e Iran, la posizione resta la stessa: “Puntare su una de-escalation, favorire la diplomazia e incoraggiare la ripresa del dialogo”. Queste sono le direttrici fondamentali su cui si muove l’azione italiana.  

Oggi, il primo a fare ingresso al summit è il primo ministro australiano Anthony Albanese, leader di uno dei Paesi ospiti. A seguire, il britannico Keir Starmer – al suo battesimo internazionale – e il padrone di casa Mark Carney, fresco vincitore delle elezioni marzo. 

Nel corso della giornata arriveranno anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente del Consiglio Ue Antonio Costa, il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba. A chiudere la parata dei leader, in serata, saranno il presidente francese Emmanuel Macron e, alle 21 ora locale, l’attesissimo Donald Trump, grande protagonista annunciato di questa edizione. 

Il summit dei Grandi della Terra si articolerà in sette sessioni di lavoro, alcune delle quali aperte anche a leader e attori internazionali, tra cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il segretario generale della Nato Mark Rutte. Le sessioni riservate ai soli leader del G7 inizieranno lunedì 16 giugno. Dalla guerra tra Ucraina e Russia all’assedio israeliano alla Striscia di Gaza e la nuova offensiva, lanciata da Tel Aviv contro i siti nucleari dell’Iran, seguita dalla replica di Teheran. E, poi, lo spettro dei dazi americani, che continua a gettare nell’incertezza le economie di mezzo mondo. 

Non è atteso un comunicato congiunto al termine dei lavori, in programma per martedì 17 giugno. Saranno, invece, diffuse sette dichiarazioni brevi, ciascuna relativa a uno dei temi chiave: finanziamento dello sviluppo; intelligenza artificiale; tecnologie quantistiche; contrasto agli incendi; minerali strategici; repressione transnazionale e lotta al traffico di migranti. (dall’inviato Antonio Atte)