(Adnkronos) – Con la vittoria al Maradona contro il Cagliari ieri sera, il Napoli è campione d’Italia per la quarta volta nella sua storia. Ed è gioia incontenibile nella città, che per tutta la notte ha festeggiato con fuochi d’artificio, botti, fumogeni e bandiere sventolate. Una festa destinata a durare a lungo, con il suo culmine fissato a lunedì 26 maggio, quando alle 15 il bus scoperto con la squadra dello scudetto sfilerà per il lungomare della città salutando i tifosi azzurri. Ad annunciarlo ieri sera è stato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, incontrando la stampa a Palazzo Reale dopo la vittoria.
“È stato un grande successo sportivo, una grande festa della città. La struttura organizzativa che abbiamo messo in campo ha funzionato, vedo la gente felice che è la più grande soddisfazione che si può avere. Una città che sa festeggiare, sa organizzare e sa fare. Sono molto orgoglioso di Napoli, dei napoletani, della squadra”, ha detto il primo cittadini, spiegando che oggi “alle 12 faremo una conferenza stampa in prefettura dove presenteremo nel dettaglio l’evento. I pullman sfileranno dal molo Luise fino a piazza Vittoria, andata e ritorno, lunedì pomeriggio alle 15. Avremo circa centomila posti disponibili e quattro maxischermi nelle piazze per chi non riuscirà ad entrare”.
La festa con il bus scoperto del Napoli si terrà quindi lunedì alle 15. A confermarlo il prefetto di Napoli, Michele di Bari, nel corso di una conferenza stampa in Prefettura, alla presenza del sindaco del capoluogo campano, dove sono state date informazioni dettagliate sull’evento in programma tra due giorni, organizzato dal Comune di Napoli e dalla Società Sportiva Calcio Napoli.
La sfilata si terrà nel tratto di strada compreso tra l’incrocio con via Sannazzaro e piazza Vittoria. La squadra arriverà al molo a bordo di imbarcazioni per poi salire sui bus. A tutela dell’incolumità pubblica si prevede la delimitazione dell’intero percorso dei bus (circa 2,5 km) mediante l’utilizzo di transenne anti-ribaltamento, fa sapere il Comune. L’intera area dell’evento sarà, inoltre, perimetrata e contingentata con accessi presidiati, e delimitata a nord da Via Giordano Bruno e Via Riviera di Chiaia, a ovest da Piazza Sannazzaro, a est da Piazza della Vittoria. All’interno saranno garantiti controlli ai varchi, misure di sicurezza, assistenza al pubblico e presidio sanitario.
“La festa si terrà lunedì per motivi di ordine pubblico, lunedì si garantisce un dispositivo poderoso – ha spiegato in conferenza stampa il prefetto di Napoli – Oggi è sabato, domani il dispositivo non può essere applicato, le forze in campo scendono di parecchio, il primo giorno utile è lunedì e si farà di pomeriggio per consentire a tanti di parteciparvi. Il dispositivo si applica anche sullo specchio d’acqua”, ha aggiunto il prefetto. Saranno allestiti quattro maxischermi nelle aree circostanti il lungomare Caracciolo – a largo Sermoneta, piazza Sannazzaro, piazza S. Pasquale e via Partenope (all’altezza dell’ex Università) – per consentire, anche a coloro che non riescono ad accedere, di assistere alla sfilata.
Il prefetto ha inoltre reso noto che saranno impiegate “1000 persone delle forze dell’ordine, 400 unità dalla Protezione civile regionale, 1300 steward. Abbiamo ritenuto sufficienti i 4 maxischermi”.
“Sarà delineato un contenitore, con ingresso ai due lati della Villa Comunale, con varchi d’accesso consentiti fino a 150mila persone. Sono inoltre previsti altre 50 mila persone. Inoltre, i trasporti funzioneranno h24 stanotte, domani, anche la sera, è un impegno economico importante. L’obiettivo è arrivare con trasporti aperti sempre fino alle 2 di notte”, ha spiegato il sindaco di Napoli. Manfredi ha comunicato che lunedì “è disposta la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido, nel territorio della Municipalità 1 come richiesto in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica”.
Sono stati intanto migliaia a riversarsi ieri sera per le strade della città e, soprattutto, in Piazza del Plebiscito. Bandiere e sorrisi, fumogeni, parrucche azzurre, nessun problema di ordine pubblico. Una festa salita di intensità minuto dopo minuto. Soprattutto ragazzi con la maglia numero 10: non hanno visto Maradona, sono passati oltre 30 anni, ma la trama è arrivata da genitori, parenti, nei minimi dettagli e il culto è osservato con pienezza. Antonio Conte, Scott McTominay, certo. I cori che si sono ascoltano ogni 15 giorni allo stadio Maradona. Ma è la maglia azzurra che i tifosi per le strade del centro avvertono come una seconda pelle. Una questione di identità.