(Adnkronos) – Si ricorda oggi, venerdì 23 maggio, la strage di Capaci dove 33 anni fa la mafia uccise il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonino Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. 

“Un attacco feroce e sanguinario che la mafia ripeté poche settimane più tardi in via D’Amelio a Palermo e che costituisce una ferita tra le più profonde della nostra storia repubblicana”, afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Il primo pensiero, commosso oggi come allora, va a chi perse la vita. Servitori dello Stato, che la mafia uccise con eclatante violenza per piegare la comunità civile”, dice Mattarella: “Quelle tragedie generarono una riscossa della società e delle istituzioni. L’azione stragista svelò la minaccia alla libertà di ogni cittadino. Il contrasto alla mafia si intensificò fino a scardinare le posizioni di comando dell’organizzazione criminale”. “‘La mafia, come ogni fatto umano, ha avuto un inizio ed avrà anche una fine’: questo ripeteva Falcone, sollecitando coerenza e impegno educativo, spronando chiunque nella società a fare la propria parte insieme alle istituzioni, a ogni livello. La mafia ha subìto colpi pesantissimi, ma all’opera di sradicamento va data continuità, cogliendo le sue trasformazioni, i nuovi legami con attività economiche e finanziarie, le zone grigie che si formano dove l’impegno civico cede il passo all’indifferenza”, ricorda il capo dello Stato. “Nella memoria viva di Falcone e Borsellino, il 23 maggio è diventata la Giornata della legalità, perché occorre tenere sempre alta la vigilanza, coinvolgendo le nuove generazioni nella responsabilità di costruire un futuro libero da costrizioni criminali”, conclude la dichiarazione del Colle.  

Postando una card con la foto del magistrato e la sovrascritta ‘gli uomini passano le idee restano’, sui social, Giorgia Meloni scrive: “Il 23 maggio è la Giornata della Legalità, in memoria delle vittime della mafia. Ricordiamo Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, gli agenti della scorta, tutti coloro che hanno sacrificato la vita per difendere i valori della legalità. E con loro, ogni vittima caduta per mano mafiosa. Il loro esempio e il loro ricordo continuano a guidare la nostra azione. Anche in loro nome, il Governo è e sarà sempre in prima linea nella lotta contro ogni forma di criminalità. Senza tregua, senza compromessi. Non dimentichiamo”. 

“Nel trentatreesimo anniversario della strage di Capaci, il mio pensiero va alle vittime della violenza mafiosa e alle loro famiglie, cui rinnovo la mia profonda vicinanza.. Voglio ricordare anche le parole di Re Carlo III, pronunciate il 9 aprile nell’Aula della Camera: Falcone è stato un ‘leggendario procuratore antimafia’. Il 23 maggio 1992 resta una pagina tragica e incancellabile della nostra storia. Ricordarla oggi significa riaffermare con forza il dovere di contrastare ogni forma di criminalità organizzata e di promuovere, con determinazione, la cultura della legalità e la piena consapevolezza storica, in particolare tra i giovani”., afferma il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana. 

 


A Palermo, ha preso il via con una registrazione della voce di Giovanni Falcone la cerimonia di commemorazione della strage di Capaci al Museo del Presente a Palazzo Jung a Palermo. Sul palco ci sono, tra gli altri, i ministri della Giustizia Carlo Nordio, degli Interni Matteo Piantedosi e della cultura Alessandro Giuli. Ma anche la Presidente della Commissione antimafia Chiara Colosimo, il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, il sindaco Roberto Lagalla e Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso. E ancora. Pietro Grasso, giudice a latere del maxiprocesso e il Procuratore capo Maurizio de Lucia. 

Nel pomeriggio, alle 16, il sit in davanti l’albero Falcone in via Notarbartolo dove alle 16.45 si esibisce Giovanni Caccamo e alle 17 interviene Maria Falcone, sorella del giudice e presidente della Fondazione Falcone. Alle 17.30 l’ex magistrato e presidente del Senato Piero Grasso legge i nomi delle vittime delle stragi di Capaci e via d’Amelio e alle 17.58, ora della strage, il trombettiere della polizia suonerà il silenzio.