(Adnkronos) – E’ atteso per le 13 di oggi, venerdì 23 maggio, l’inizio del quinto round di negoziati tra Stati Uniti e Iran sul controverso programma nucleare della Repubblica islamica. E’ quanto riferisce l’agenzia iraniana Irna. Nelle scorse ore su X il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha confermato di essere diretto a Roma per i “colloqui indiretti” con gli Usa. L’Oman porta avanti la mediazione. Secondo fonti diplomatiche Ue, si tratterebbe dell’ultima chance “per evitare la tempesta”, dopo che le dichiarazioni sempre più rigide – sia da parte iraniana sia da quella americana – hanno portato i negoziati a una fase di stallo. 

Nell’attesa di capire gli esiti, Washington intanto traccia linee rosse mentre Teheran sfida e minaccia di far saltare il tavolo se verranno negati i suoi diritti in materia di arricchimento dell’uranio. Dopo quattro round di negoziati tra Muscat e Roma, l’ultimo dieci giorni fa, c’è quindi attesa per l’incontro di oggi, con le trattative che tornano nella Capitale.  

Nelle scorse ore la Guida spirituale iraniana, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha tuttavia espresso “dubbi” sul buon esito dei negoziati, avvertendo i negoziatori americani di ”non dire sciocchezze” e che la richiesta di interrompere l’arricchimento dell’uranio rappresenta “un grave errore”. Il ministero degli Esteri iraniano non ha nascosto che si tratti di negoziati “difficili”, ma l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente Steve Witkoff confida nell’incontro con i negoziatori iraniani in Europa: “Speriamo che porti a qualcosa di veramente positivo”, ha detto. 

Secondo due fonti iraniane sentite dalla Cnn, “le dichiarazioni e l’approccio negoziale degli Stati Uniti hanno lasciato molta delusione” nelle stanze del potere a Teheran. E, dalla prospettiva iraniana, “se gli Usa sanno che accettare” la condizione “zero arricchimento è impossibile per l’Iran ma continuano a insistere, si tratta di un indizio del fatto che – affermano – non vogliono un accordo e usano i negoziati come strumento per intensificare le pressioni”. Secondo le fonti, sebbene né l’Iran né gli Usa vogliano lasciare il tavolo dei negoziati, la posizione dell’Amministrazione Trump starebbe rendendo vani i colloqui e gli incontri formali difficilmente andranno avanti a lungo. E ora, stando alle voci raccolte dalla Cnn, Teheran passerà probabilmente su una posizione più dura in assenza di concessioni tangibili da parte degli Stati Uniti. 

 

Teheran contesta anche le sanzioni Usa, affermando che le misure “annunciate alla vigilia del quinto round di colloqui indiretti tra Iran e Stati Uniti, mettono ulteriormente in discussione la volontà dell’America e la serietà sulla strada della diplomazia”. Su X il portavoce del ministero degli Esteri, Esmaeil Baghaei, scrive che “il Dipartimento di Stato guidato da Marco Rubio ha toccato un nuovo minimo nella lunga storia americana di misure coercitive e ostili contro l’Iran allargando ulteriormente le sanzioni illecite contro il settore edile e l’edilizia residenziale”. Nel post critica misure che considera “oltraggiose” e anche “illegali” e “disumane”. 

Secondo il portavoce, “le sanzioni” e le “misure coercitive contro l’Iran” sono state “calibrate per privare ogni cittadino iraniano dei diritti umani fondamentali” e quindi “non sono altro che crimini contro l’umanità”. “I continui cicli di sanzioni Usa rafforzano solo la già forte convinzione della nostra popolazione che (i leader) americani siano disposti a fare di tutto per ostacolare lo sviluppo e il progresso dell’Iran”. 

 

Intanto, da parte del governo italiano “c’è sostegno totale a questa mediazione”, ha spiegato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Riferendo di aver avuto un colloquio con il suo omologo omanita, che si trova a Roma, Tajani ha auspicato che “la decisione di svolgere l’incontro a Roma dimostri che le tensioni stanno calando”, ma “certamente si tratta di una trattativa non facile, servono garanzie da parte iraniana che non costruirà l’arma atomica, quella è la conditio sine qua, ed il ministro degli Esteri iraniano mi ha garantito che non accadrà”.  

Il titolare della Farnesina ha quindi auspicato che in futuro l’Iran “non prenda decisioni scellerate sull’arricchimento dell’uranio”, evidenziando che la questione nucleare iraniana è una delle chiavi per pacificare il Medio Oriente. 

Dagli Usa, a Roma presenti l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medioriente Steve Witkoff e il direttore della pianificazione politica presso il Dipartimento di Stato Usa Michael Anton, ha dichiarato ai giornalisti una fonte ben informata, spiegando che ”i colloqui saranno diretti e indiretti”. 

Anche il capo del Mossad, David Barnea, e il ministro degli Affari strategici israeliano, Ron Dermer, a Roma per parlare con l’inviato speciale di Trump a margine dei colloqui, rivela Axios.