(Adnkronos) – Mentre Seul conferma la ritirata dei sodati nordcoreani dalla regione russa del Kursk, continuano gli attacchi di Mosca in territorio ucraino. Almeno 5 persone sono state uccise e 20 ferite oggi, 4 febbraio, in un raid missilistico russo che ha colpito ”il centro” della città di Izium. Lo ha annunciato su Telegram il governatore regionale Oleg Synegoubov parlando di ”attacco nemico” e spiegando che ”in base ai dati preliminari è stato usato un missile balistico”.
“Questa brutalità non può essere tollerata. Serve massima pressione sulla Russia – attraverso la forza militare, le sanzioni e la diplomazia – per fermare il terrore e proteggere le vite”, ha affermato sul social X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, annunciando che a Izium continuano le operazioni di soccorso. “Questo attacco ha distrutto parte dell’edificio del municipio”, ha aggiunto Zelensky – Al momento, sappiamo che ci sono vittime: venti persone sono rimaste ferite. Tragicamente, cinque persone sono morte”.
L’intelligence di Seul conferma le rivelazioni dei giorni scorsi di fonte ucraina ed americana secondo cui i soldati nordcoreani si sarebbero ritirati dal fronte nella regione russa del Kursk. “Da metà gennaio – ha detto il Nis – non ci sono segni che mostrino le truppe nordcoreane dispiegate nel Kursk impegnate in battaglia”. Secondo l’agenzia di intelligence sudcoreana, le ragioni del ritiro sarebbero collegate alle pesanti perdite subite dalle unità inviate da Kim Jong-un a combattere al fianco dei russi – come già sostenuto da fonti dei servizi di Kiev e di Washington – ma una valutazione è ancora in corso per determinare le cause esatte. A metà gennaio, secondo il Nis la Corea del Nord – che avrebbe inviato circa 12mila uomini – aveva perso 300 soldati, mentre 2.700 sarebbero stati feriti.
Almeno sei persone sono rimaste ferite, tra cui cinque bambini, in un attacco condotto con un drone dalle forze armate ucraine nella regione di Zaporizhzhia. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova precisando che il drone ha colpito uno scuolabus nella località di Vasilievski, nella zona dell’oblast di Zaporizhzhia sotto il controllo di Mosca.
Il governatore filorusso di Zaporizhzhia, Yevgeni Balitski, ha scritto su Telegram che l’autista dello scuolabus è rimasto ferito in modo grave. ”Tutti i feriti stanno ricevendo cure mediche”, ha spiegato prima di denunciare quello che ha definito ”un atto terroristico contro i civili, contro i bambini” e ”il regime di Kiev che dimostra di essere disposto a tutto”.
L’esplosione che ha provocato la morte di Armen Sargsyan, finanziatore di una milizia filorussa attiva nel Donbass, è stata provocata, secondo ricostruzioni preliminari, da un uomo che è morto nella deflagrazione avvenuta ieri nell’atrio del complesso residenziale delle “Vele scarlatte” di Mosca, hanno riferito fonti dei servizi di emergenza citati dalla Tass.
“L’uomo che ha fatto esplodere l’ordigno per uccidere Sargsyan è morto sul colpo. La sua identità è in fase di accertamento”, si precisa, sottolineando che l’indagine sta approfondendo anche la pista della criminalità. Non è esclusa la vendetta personale, aggiungono le fonti russe. Ieri gli inquirenti russi avevano reso noto che nell’esplosione era morta, oltre a Sargsyan, una sua guardia del corpo.