(Adnkronos) – “Il killer silenzioso”. I pediatri definiscono così l’ingestione di corpi estranei e in particolare di “pile a bottone, alcaline o al litio”, oggetti “particolarmente pericolosi e dannosi per le strutture interne dell’organismo”. Quando nel gennaio 2021 l’Istituto Giannina Gaslini di Genova aveva registrato in poche settimane 4 accessi al pronto soccorso di bimbi che avevano ingoiato queste mini-pile, gli specialisti dell’Irccs pediatrico ligure avevano richiamato così l’attenzione su un fenomeno che “nel bambino piccolo rappresenta un pericolo reale”, anche “considerata la nota ed elevata mortalità correlata”, sottolineava Paolo Gandullia, direttore dell’Uoc di Gastroenterologia dell’ospedale. Il suo monito torna drammaticamente attuale dopo il caso di Camilla, la bimba di 17 mesi della provincia di Siena, morta per complicanze successive all’ingestione di una pila.  

 

Le pile come quella che è costata la vita alla piccola sono “dischi metallici delle dimensioni di un bottone o di una monetina che si trovano nei giocattoli, oltre che in una serie di strumenti di uso quotidiano come orologi, sveglie, apparecchi acustici, telecomandi” e così via, spiegava Emanuela Piccotti, direttore del Pronto soccorso del Gaslini. “La loro azione lesiva avviene per il corto circuito tra polo positivo e negativo, soprattutto nei segmenti digestivi a stretto contatto con le mucose e in particolare nell’esofago, dove le lesioni ulcerative possono essere potenzialmente presenti già dopo 2 ore dall’ingestione. Pertanto l’ingestione di una pila a bottone, specie se avviene lontano dagli occhi di chi accudisce i bambini, può provocare sanguinamenti intestinali, dolore toracico o dorsale, improvviso rifiuto del cibo, vomito, scialorrea, tosse e sintomi respiratori”. 

“Genitori, fate attenzione alle pile a bottone”, avvertono gli esperti. Il primo invito è di seguire “questi importanti consigli di prevenzione primaria, facendo in modo che l’incidente non avvenga: non permettete ai bambini piccoli di giocare o toccare oggetti che contengono pile; fate attenzione se bambini di età prescolare giocano con tali oggetti; assicuratevi che i giocattoli o gli oggetti per adulti abbiano un vano chiuso ermeticamente; non fate scorta di tali pile, in quanto è difficile tenerle tutte in posti sicuri per i bambini; quando sostituite le pile esaurite, smaltitele negli appositi contenitori senza lasciarle incustodite”. Ma siccome nella vita il ‘rischio zero’ non esiste e un incidente può sempre accadere, “se anche solo sospettate che il vostro bambino abbia ingerito una pila a bottone – raccomandano i medici – recatevi immediatamente al pronto soccorso o, se impossibilitati, chiamate il 112/118”. 

 

Nei 4 casi di ingestione di pila a bottone che avevano spinto Raffaele Spiazzi, direttore sanitario del Gaslini, a “richiamare ancora una volta l’attenzione dei genitori sulla prevenzione di questo tipo di grave incidente, anche alla luce di un protocollo multidisciplinare condiviso”, i genitori avevano reagito “in tempi diversi” associati a una “prognosi potenziale molto diversa – descriveva Gandullia – In uno dei casi la bimba era stata portata dai genitori presso uno dei pronto soccorso della regione trascorsi diversi giorni dall’ingestione della pila, in seguito all’evacuazione della pila insieme a feci nere, segno di sanguinamento digestivo alto (esofago, stomaco e duodeno)”.  

In questo caso, il più grave fra quelli che l’Irccs genovese illustrava, “ha funzionato molto bene la collaborazione tra le strutture del territorio e il Gaslini: è stato applicato il protocollo condiviso e consolidato a livello italiano e internazionale, che prevede l’invio del bambino all’hub pediatrico e l’attivazione immediata di tutti gli specialisti: radiologo, cardiochirurgo e anestesista, gastroenterologo mentre il bambino è ancora in viaggio, per pianificare immediatamente dopo l’arrivo in pronto soccorso tutte le misure da prendere, in un ambito clinico dove è vitale essere tempestivi. Il protocollo – precisava il responsabile di Gastroenterologia del Gaslini – prevede, tra le altre cose, di sottoporre il bambino a una immediata angiografia Tc con contrasto, per valutare la presenza della complicanza più temibile dell’ingestione di una pila a bottone, rappresentata dalla fistola aorto-esofagea”. 

Nel caso più recente riportato dall’ospedale in quelle settimane, “una bambina arrivata al Gaslini nel periodo natalizio, fortunatamente questo tipo di esame ha dato esito negativo per fistola”. Quindi “è stata eseguita la gastroscopia per la ricerca di altre lesioni emorragiche meno gravi, con esito anche in questo caso negativo. La bimba è stata tenuta in osservazione una settimana e dimessa dopo aver fornito ai genitori una approfondita informativa su questo tipo di incidente domestico”. 

Purtroppo opposto il finale per Camilla, sulla cui vicenda ha aperto un fascicolo la procura di Massa Carrara poiché il decesso della bimba è avvenuto all’Ospedale del Cuore della città apuana. Il pubblico ministero titolare del fascicolo di indagine ha già fatto acquisire le cartelle cliniche e ha disposto l’autopsia per capire quali siano state le procedure mediche eseguite.  

La bambina era arrivata al Policlinico Santa Maria delle Scotte di Siena in gravi condizioni a causa dell’ingerimento della piccola batteria, risalente a diversi giorni precedenti all’arrivo in ospedale, ha ricostruito ieri l’azienda ospedaliero-universitaria senese con un comunicato. La bambina, dopo tutti gli accertamenti, “è stata sottoposta a intervento di asportazione del corpo estraneo e sono stati seguiti tutti i protocolli previsti in questi casi, ma le sue condizioni sono successivamente peggiorate, probabilmente a causa delle sostanze rilasciate dalla pila che hanno avuto poi un effetto lesivo sull’aorta”, si legge nella nota del policlinico senese. Nella giornata di martedì 12 novembre i medici delle Scotte hanno deciso il trasferimento d’urgenza della piccola all’Ospedale del Cuore di Monasterio a Massa per un problema all’aorta. La bimba è arrivata a Massa con l’elisoccorso Pegaso, “ma poco dopo l’arrivo le sue condizioni sono peggiorate in modo repentino e fatale”. L’Aou Senese e Monasterio “sono vicini alla famiglia ed esprimono le più sentite condoglianze”.