(Adnkronos) – Attore dal talento smisurato, icona di stile, riferimento culturale e tifosissimo della Roma. Ma anche ribelle, con un’attitudine da rockstar. Timothée Chalamet, che oggi 27 dicembre compie 30 anni, è il raro caso in cui talento e immaginario collettivo crescono alla stessa velocità, ridefinendo cosa significhi essere una star oggi. Lo sta dimostrando in queste settimane, mentre attraversa il mondo di città in città per presentare il suo ultimo film, ‘Marty Supreme’ di Josh Safdie (in arrivo in Italia il 22 gennaio con I Wonder Pictures), in cui interpreta il campione di ping pong Marty Reisman: un tour promozionale che non si limita a sostenere il film, ma ne diventa estensione narrativa, parte attiva del racconto e del personaggio.
Il mese scorso, la casa di produzione A24 ha pubblicato una finta call su Zoom tra l’attore e alcuni suoi collaboratori per discutere di come promuovere il film. Le idee ‘folli’ di Chalamet? Dipingere la Statua della Libertà o la Tour Eiffel di arancione. A diventare parte di questo racconto ‘arancione’ – come le palline con cui gioca Marty – anche la giacca brandizzata, ormai diventata un ‘must-have’ tra le celebrità. “Timmy” (come lo chiamano i fan), forse, è stato il primo a intercettare un passaggio chiave: il cinema non è più solo qualcosa da vendere, ma deve essere anche interazione. Lo aveva fatto già con ‘A Complete Unknown’ – in cui interpreta e dà voce alla leggenda della musica Bob Dylan – presentandosi alla premiere londinese in sella a una bike sharing e sfoggiando, durante il tour, look ispirati a Dylan. Non è un caso che tutto questo accada proprio ora. A trent’anni, Chalamet attraversa una soglia: quella in cui l’attore smette di essere solo “una promessa” e diventa autore del proprio immaginario, capace di controllare non solo ciò che racconta sullo schermo, ma anche il modo in cui quel racconto arriva al pubblico.
Classe 1995, nato a New York, da mamma americana e papà francese. Dopo gli esordi in teatro e in televisione, ottiene la consacrazione con ‘Chiamami col tuo nome’ (2017) di Luca Guadagnino, che gli vale una nomination all’Oscar come miglior attore protagonista. Al centro della storia, l’amore tra Elio e Oliver che continua a far sognare intere generazioni. Per Guadagnino è stato anche un giovane cannibale tenero e romantico nel film ‘Bones and All’ (2022). Negli anni successivi alterna cinema d’autore e grandi produzioni, lavorando con registi come Greta Gerwig (‘Lady Bird’, ‘Piccole donne’), Wes Anderson (‘The French Dispatch’) e Denis Villeneuve (‘Dune’ e ‘Dune – Parte Due’). Protagonista di ‘Wonka’ (2023) e del biopic musicale ‘A Complete Unknown’,
Chalamet è oggi uno dei divi più amati della Generazione Z e non solo. E’ anche uno degli attori più richiesti al mondo. Perché? La risposta sta nella sua capacità di interpretare personaggi di qualsiasi genere ed epoca ‘bucando’ lo schermo, come solo i ‘grandi’ del cinema sanno fare. E pensare che all’inizio della carriera gli dicevano: “Non hai il fisico giusto”, ma anche “sei troppo magro, devi prendere peso”. Ma lui, come Bob Dylan agli esordi, non è mai sceso a compromessi. Neanche quando deve riconoscere la sua bravura. “Questa è probabilmente la mia miglior performance”, ha dichiarato Chalamet in una recente intervista. “Sono 7-8 anni che mi impegno davvero tanto, offrendo performance di altissimo livello. Ed è importante dirlo ad alta voce perché non voglio che le persone diano per scontate la disciplina e l’etica del lavoro che metto in tutto ciò che faccio. E non voglio darle per scontate Questa è davvero roba da ‘top player'”. A qualcuno potranno sembrare dichiarazioni un po’ arroganti, ma è difficile negare il talento di Timothée.
Tra le passione di Chalamet c’è il calcio. E’ un grande tifoso della Roma e di Francesco Totti. “Spero che Totti veda ‘A Complete Unknown’, aveva ammesso l’attore in un incontro con la stampa nella Capitale. Ma Chalamet ha un sogno: “Mi piacerebbe interpretarlo in un biopic”, aveva detto all’Adnkronos, in occasione del red carpet del biopic su Bob Dyaln. Nella vita di Timothée c’è anche spazio per l’amore, ma quella è una ‘zona a traffico gossippari limitato’. In passato, ha avuto una relazione con l’attrice Lily-Rose Depp, figlia di Johnny Depp e Vanessa Paradis, conosciuta sul set del film ‘Il Re’. Con la fine della storia, ha ritrovato l’amore con l’imprenditrice e celebrità Kylie Jenner, sorella della famosa famiglia Kardashian-Jenner. Sono poche le occasioni in cui appaiono pubblicamente insieme, ma quando succede sanno come far parlare di sé. Come la sfilata sul red carpet dei David di Donatello 2025 o su quello di ‘Marty Supreme’, di recente a Los Angeles, in cui si sono presentati vestiti ‘matchati’ con due outfit di colore arancione (ovviamente).
Tra impegni di lavoro, candeline da spegnere e un compleanno speciale, tutta l’attenzione è già rivolta alla stagione dei premi. Il prossimo 11 gennaio sarà sul red carpet dei Golden Globe, in cui è candidato come Miglior attore protagonista, mentre il 22 gennaio saranno annunciate le nomination agli Oscar. Inutile dire che questa candidatura sembra ormai scontata. (di Lucrezia Leombruni)
