(Adnkronos) – Iniziare l’anno nuovo con la prospettiva di sentirsi più belli o belle. Tra i regali più gettonati in questo Natale c’è il ‘ritocco’, spesso leggero o quasi invisibile, che i partner pensano di regalare alla propria dolce metà. “Arrivano sempre più richieste di mariti o mogli che vogliono regalare una visita dal chirurgo plastico con l’obiettivo di un possibile trattamento estetico. Una visita in cui confrontarsi con il professionista sulla necessità o meno di intervenire. Ci capita di mariti che ci chiamano, perché la moglie o la compagna è nostra paziente o lo è stata. O chiamano amiche o amici per informarsi in vista del Natale. Per la maggior parte parliamo di medicina estetica, quindi filler e tossina botulinica” per dire addio alle rughe o ridefinire le labbra. “Oggi c’è anche il trend che riguarda la medicina anti-aging. E’ finito però il tempo, per fortuna, in cui la medicina estetica o la chirurgia plastica cambiavano i connotati delle persone”. A fare il punto per l’Adnkronos Salute è Erik Geiger, medico chirurgo specializzato in Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica.  

Il 2025, secondo la Federazione italiana Medicina estetica, ha consacrato il ‘less is more’ o meno è meglio: quindi una espressività preservata, la scelta di linee morbide, la pelle luminosa. Sui social spopolano i ‘tweakments’: micro-interventi ravvicinati, rapidi, poco invasivi che migliorano progressivamente la qualità della cute. Tra le tendenze significative, anche ‘ill resurfacing’ tramite peeling evoluti e laser non ablativi, e di protocolli anti-aging integrati che uniscono estetica, nutrizione, medicina funzionale. Una delle mode che arriva dal Sud America è il ‘vitino da vespa’, ovvero una silhouette a clessidra accentuata come appunto quella dell’insetto, “vuol dire la rimozione delle costole – ricorda il chirurgo – mi sono sempre rifiutato e ha molte complicazioni”.  

Prima il ‘Black Friday’ e ora il Natale anche la medicina estetica e la chirurgia plastica rischiano di essere vittime di consumismo che corre veloce, tra offerte al ribasso e promozioni troppo spinte. “Trattare il paziente come un cliente è orribile – avverte il medico chirurgo – Quando leggo ‘punturina’ o ‘ritocchino’ vuol dire che non si è capito che parliamo di un atto medico, non è possibile minimizzare perché il rischio è di una sottovalutazione dei rischi. Ecco perché il primo step per il medico è di comunicare ogni aspetto dell’intervento al paziente, che deve fare tutte le domande del caso e il professionista deve risponde. Va rispettato il desiderio della persona che c’è dietro la scelta di una procedura o un intervento, spesso si parla di benessere psico-fisico, o di un complesso che si vuole superare. Ma tutto deve essere fatto senza cadere nell’esagerazione come è accaduto in passato che ha portato ad una omologazione – che non è mai piacevole – dei canoni di bellezza”.