(Adnkronos) – Donald Trump ha annunciato un accordo d’investimenti negli Stati Uniti da oltre 600 miliardi di dollari da parte di Riad, una cifra poi rilanciata a un trilione dal principe saudita Mohammed bin Salman perché “crediamo nel futuro dell’America”. “Questo vuol dire investimenti in impianti, in aziende, denaro a Wall Street, e ciò che realmente significa per tutti è posti di lavoro, molti posti di lavoro – ha affermato Trump nello Studio Ovale – Siamo stati ottimi amici per molto tempo, abbiamo sempre avuto la stessa posizione su ogni questione”. 

Trump – che ha ricevuto il principe saudita nello Studio Ovale definendolo “estremamente rispettato” e un “amico di lunga data” elogiandolo per il lavoro “incredibile in materia di diritti umani” svolto dal principe – ha respinto le accuse di possibili conflitti d’interesse tra le attività della Trump Organization e gli investimenti sauditi negli Stati Uniti, affermando dallo Studio Ovale che “quello che fa la mia famiglia va bene”. Rispondendo alle domande dei giornalisti affianco al principe saudita Mohammed bin Salman, Trump ha ribadito di non aver “nulla a che fare con il business di famiglia. Ho lasciato tutto. La mia famiglia fa affari ovunque. Hanno fatto molto poco con l’Arabia Saudita, anzi sono sicuro che potrebbero fare molto di più, e tutto ciò che hanno fatto è stato molto buono”. 

La Trump Organization, attualmente gestita dai figli del presidente, Donald Trump Jr. ed Eric Trump, ha in corso diversi progetti in Medio Oriente, tra cui piani per due Trump Towers a Gedda e Riad, oltre a ospitare tornei della Liv Golf – la lega finanziata da fondi sauditi che compete con il Pga Tour – nei resort del presidente. 

“Crediamo che avere buone relazioni tra i Paesi del Medio Oriente sia positivo. Vogliamo essere parte degli Accordi di Abramo. Ma vogliamo anche essere sicuri che ci sia un percorso chiaro verso una soluzione a due Stati”, ha detto ancora il principe saudita, aggiungendo di aver avuto “una discussione sana con il presidente e lavoreremo per normalizzare le relazioni con Israele il prima possibile”. “Non voglio dire di aver incassato un impegno, ma abbiamo avuto una buona discussione – è intervenuto Trump, , che si è scagliato contro una giornalista che ha fatto una domanda su Kashoggi – a breve ne parleremo ancora. Ma penso che Mbs abbia sensazioni positive verso gli Accordi di Abramo”. 

Per Trump Israele “sarebbe molto felice” di vendere i caccia F-35 all’Arabia Saudita, e ha affermato di “poter vedere” un accordo sul nucleare civile con Riad. 

Bin Salman è stato accolto alla Casa Bianca dal presidente Usa con una cerimonia ufficiale, per la prima visita dopo l’uccisione del giornalista Jamal Kashoggi nel 2018. I due hanno un programma molto fitto tra colloqui e un pranzo bilaterale aperto alla stampa, e – secondo quanto rivelato alla Cnn da fonti della Casa Bianca – nelle discussioni è coinvolto anche Cristiano Ronaldo, stella della Saudi Pro League, presente a Washington per l’occasione.  

Le relazioni tra Stati Uniti e Arabia Saudita erano state significativamente compromesse dall’uccisione di Khashoggi. Tuttavia, a distanza di sette anni, le cose sembrano essere cambiate. Trump ha consolidato il suo sostegno al quarantenne principe ereditario, considerato un attore indispensabile nella definizione del futuro del Medio Oriente. Il principe Mohammed, dal canto suo, nega il proprio coinvolgimento nell’uccisione di Khashoggi, cittadino saudita residente in Virginia. 

Prima dell’arrivo del principe Mohammed, Trump ha confermato la vendita di aerei da combattimento F-35 all’Arabia Saudita. 

“Il principe mi ha chiesto di revocare le sanzioni sulla Siria perché vuole vedere la Siria farcela”, ha dichiarato inoltre il tycoon rispondendo a una domanda nello Studio Ovale su un possibile investimento congiunto tra Stati Uniti e Arabia Saudita nel Paese oggi governato da Ahmed al-Sharaa. “Penso che la Siria abbia fatto progressi enormi. Abbiamo tolto le sanzioni su richiesta del principe ereditario e su richiesta del presidente turco Erdogan, che mi ha chiamato personalmente dicendo che, senza la revoca, la Siria non avrebbe alcuna possibilità”.