(Adnkronos) – Lo definisce “uno dei tanti effetti distorsivi del fenomeno cittadinanze iure sanguinis”. La denuncia, in un video pubblicato sul suo profilo Facebook, è del sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin, e riguarda gli obblighi che pesano sul lavoro di uno dei comuni che ha visto aumentare a dismisura gli iscritti all’Aire, Anagrafe italiani residenti all’estero, che hanno diritto al voto. E’ una delle conseguenze delle cittadinanze facili concesse agli oriundi negli ultimi anni, che stanno anche complicando le procedure nei tribunali italiani, causando distorsioni e disfunzioni. 

“Pensi, sempre considerando lo sperpero complessivo di risorse, se si dovesse davvero arrivare al voto ‘digitale’… poi non dobbiamo parlare di pericolo democratico?”, si sfoga il sindaco commentando con l’Adnkronos la sua denuncia.  

 

 

Il tema è particolarmente sensibile e riguarda una materia su cui il Governo è intervenuto con il decreto cittadinanza, convertito in legge a maggio 2025, con l’obiettivo di porre un argine agli abusi e alla ‘commercializzazione’ dei passaporti italiani. Fenomeni che sono dilagati, su cui hanno lucrato e continuano a lucrare organizzazioni internazionali, soprattutto sull’asse Italia-Brasile, con il contributo di avvocati ‘specializzati’, di agenzie spregiudicate e, in diversi casi, anche con la connivenza di funzionari comunali.  

Un danno soprattutto per chi, come il sindaco di Val di Zoldo Camillo De Pellegrin, si trova oggi a dover gestire una mole di adempimenti burocratici che rischia di compromettere ogni sforzo di buona amministrazione. (Di Fabio Insenga)