(Adnkronos) – “Abbiamo una vera opportunità di grandezza in Medio Oriente” ha scritto su Truth Social il presidente degli Stati Uniti Donald Trumpalla vigilia dell’incontro con Netanyahu domani alla Casa Bianca. Sul tavolo ci sarà il suo piano di pace in 21 punti. Prevede la liberazione degli ostaggi in 48 ore e il ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia di Gaza. “Tutti sono a bordo per qualcosa di speciale. Per la prima volta in assoluto. La realizzeremo!!!”.  

 

“E’ un incredibile alleato, un incredibile amico, non abbiamo avuto uno come lui”. Lo ha detto Benjamin Netanyahu parlando, intervistato oggi da Fox News, di Donald Trump e della relazione tra il presidente americano e Israele che “non ha paralleli nella storia delle nostre due nazioni”. 

“Questo non significa che siamo d’accordo su tutto, ma siamo d’accordo sulle cose sostanziali”, ha aggiunto il premier israeliano, definendo “una bugia ridicola, l’idea che io controlli” il presidente che “fa quello che fa perché decide quale sia il miglior interesse per l’America”. “Io non decido niente per il presidente Trump, lui è il leader più indipendente e straordinario che io abbia mai visto, molte persone nel mondo la pensano come me”, ha poi concluso. 

 

Il team di Benjamin Netanyahu considera il piano in 21 punti proposto dall’amministrazione Trump come un documento di lavoro e una base per i negoziati. Lo scrive Haaretz citando una fonte vicina al primo ministro israeliano atteso domani alla Casa Bianca. Ed a proposito dei colloqui di domani con Donald Trump, si sottolinea che verrà espressa la netta opposizione di Netanyahu ad ogni coinvolgimento dell’Autorità nazionale palestinese a Gaza.  

Secondo la fonte del giornale israeliano, Netanyahu e i suoi cercheranno di arrivare ad una compromesso che permetta una qualche rappresentanza palestinese nella Striscia, ma non l’Anp. 

 

Hamas afferma di aver perso i contatti con due ostaggi a Gaza City a causa dei raid israeliani. “Le Brigate Al-Qassam annunciano di aver perso i contati con due prigionieri a seguito delle operazioni militari brutali e ai violenti attacchi nei quartieri di Sabra e Tal al Hawa nelle ultime 48 ore”, si legge in un comunicato del braccio armato di Hamas. Da qui la richiesta di fermare gli attacchi su Gaza City per 24 ore, affermando che la vita di due ostaggi è in serio pericolo. Con un comunicato le Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas, chiedono che lo stop degli attacchi avvenga a partire dalle 18 ora locale, con il ritiro immediato delle truppe israeliana da un’area a sud della strada 8 a Gaza City, in modo che possa avere luogo un’operazione di “estrazione” dei due ostaggi israeliani.  

Da stamattina a Gaza sono state 40 le persone uccise dal fuoco israeliano, hanno riferito fonti mediche ad Al Jazeera. Una fonte dell’ospedale al-Ahli ha affermato che tra le due persone uccise nei bombardamenti israeliani nel quartiere di Sabra, a sud di Gaza City, c’è anche un minorenne. 

Nelle ultime 24 ore almeno 77 palestinesi, tra cui sei richiedenti aiuti, sono stati uccisi e altri 379 sono rimasti feriti negli attacchi israeliani avvenuti a Gaza, aveva reso noto il ministero della Salute della Striscia gestito da Hamas, secondo cui la guerra di Israele contro Gaza ha causato la morte di 66.005 palestinesi e il ferimento di 168.162 dal 7 ottobre 2023. 

L’aeronautica militare israeliana ha colpito circa 140 obiettivi nella Striscia di Gaza nei giorni scorsi, tra cui edifici utilizzati da gruppi terroristici, agenti e altre infrastrutture rende noto l’Idf.  

Gli attacchi avvengono mentre le truppe di terra di tre divisioni dell’Idf continuano ad avanzare verso Gaza City, dove l’esercito afferma che le truppe della Brigata Golani hanno individuato una cellula di cinque combattenti di Hamas che hanno lanciato lanciarazzi contro un edificio in cui erano di stanza. L’attacco non ha causato feriti e le truppe hanno poi diretto un attacco con droni per uccidere gli uomini armati. 

Hamas intanto ha annunciato che “contrariamente a quanto riportato dai media”, non ha ricevuto alcuna nuova proposta dai mediatori dei negoziati per il cessate il fuoco. Il gruppo islamista ha sottolineato che i negoziati sono stati interrotti dopo il tentato assassinio da parte di Israele della leadership di Hamas a Doha all’inizio di questo mese e da allora non sono più ripresi. Hamas ha inoltre affermato di “confermare la propria volontà di considerare in modo positivo e responsabile qualsiasi proposta ricevuta dai mediatori, preservando al contempo i diritti nazionali del nostro popolo”.