(Adnkronos) –
Allarme tsunami in diversi Paesi che affacciano sull’Oceano Pacifico, dal Giappone alle Hawaii, oggi mercoledì 30 luglio dopo che un potente terremoto di magnitudo 8.8 a circa 136 chilometri a sud-est della penisola di Kamchatka, nel mare di Bering, a una profondità di circa 20 chilometri secondo il Servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs). Le onde hanno raggiunto anche i 5 metri.
Diverse persone sono rimaste ferite in Kamchatka a causa sisma, hanno confermato le autorità locali. Il ministro della Salute della regione, Oleg Melnikov, non ha però fornito un bilancio preciso. Il governatore Vladimir Solodov ha pubblicato su Telegram un video di una visita in un asilo parzialmente distrutto dal terremoto. Ha assicurato che nessuno è rimasto ferito a causa del crollo della facciata della struttura, che era chiusa per lavori di ristrutturazione e che avrebbe dovuto riaprire venerdì.
Il sisma, secondo l’Usgs, è stato il più forte a livello mondiale dal disastro di Fukushima nel marzo 2011 ed è stato superato solo da cinque terremoti dall’inizio delle misurazioni.
Nella regione russa della Kamchatka, la Tass ha riferito che la gente si è riversata nelle strade di Petropavlovsk-Kamchatsky, con le reti elettriche e telefoniche brevemente interrotte. A Sakhalin, i residenti lungo la costa sono stati evacuati per precauzione.
Le onde di tsunami che hanno colpito la città russa di Severo-Kurilsk, situata nelle Isole Curili, nella parte orientale del Paese tra il Giappone e la penisola di Kamchatka, hanno raggiunto i cinque metri. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Ria.
Le autorità del Giappone hanno lanciato l’allarme tsunami, avvertendo che onde fino a 3 metri potrebbero colpire le aree costiere del Pacifico. Oltre 1,9 milioni di persone sono state sottoposte ad allerta evacuazione nel Paese. Un’onda alta fino a 1,3 metri è stata segnalata in particolare nella zona di Kuji, nella prefettura di Iwate riferisce la Nhk. I residenti sono stati invitati a evacuare o a spostarsi. Non sono state segnalate irregolarità nelle centrali nucleari.
Secondo l’Agenzia nazionale del Giappone per la gestione degli incendi e dei disastri, gli avvisi di evacuazione riguardano 207 città e Paesi in 21 prefetture. Finora non si sono registrati morti o danni gravi.
Il Centro nazionale di allerta tsunami degli Stati Uniti ha emesso un’allerta anche per le Hawaii, dove sono state previste onde fino a 3 metri. Ai residenti della costa è stato consigliato di lasciare immediatamente le aree a rischio o di cercare riparo in edifici di almeno 10 piani. È stato emesso un allarme tsunami anche per la costa occidentale dell’Alaska. Anche Stati del Pacifico più lontani, come le Filippine e l’Indonesia, si sono preparati all’arrivo di onde di tsunami.
Allerta tsunami anche in Cina che a metà mattinata è stata l’ha revocata per quanto riguarda la zona di Shanghai e la provincia di Zhejiang, riporta la Bbc.
Le autorità della Colombia hanno ordinato di evacuare le zone che si trovano lungo il Pacifico: “Si raccomanda di evacuare preventivamente le spiagge e le zone di bassa marea sulle coste di Narino e Chocó. Dirigetevi verso zone più elevate e lontano dalla costa”, hanno scritto le autorità colombiane su ‘X’. Allerta tsunami anche in Perù: “Scatta un’allerta tsunami lungo la costa”, si legge in un post su X della Direzione di idrografia e navigazione della Marina.
Come misura precauzionale è stata disposta l’evacuazione delle persone dalle spiagge, dai moli e da altre aree considerate a rischio sulle isole Galapagos: “Un’allerta tsunami è stata diramata per la regione insulare, che comporta la sospensione immediata delle attività marittime, l’evacuazione, a scopo precauzionale, di spiagge, moli e aree basse”, si legge in una nota del segretario per la gestione dei rischi dell’Ecuador.
“A causa di un violento terremoto avvenuto nell’Oceano Pacifico, è in vigore un’allerta tsunami per coloro che vivono alle Hawaii. Un’allerta tsunami è in vigore per l’Alaska e la costa del Pacifico. Anche il Giappone è interessato”. E’ quanto ha scritto su Truth il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, con l’invito a “essere forti” e “stare al sicuro” e a consultare il sito “tsunami.gov/ per le informazioni aggiornate”.
La Farnesina monitora la situazione nell’Oceano Pacifico. Il ministro Antonio Tajani ne segue l’evoluzione. E’ quanto si legge in un post su X della Farnesina, che invita, per qualsiasi segnalazione, a contattare l’Unità di Crisi al +39 06 36225.