(Adnkronos) – Mentre a Teheran sono in corso i funerali delle vittime della guerra, Trump interviene su Truth dopo le notizie della Cnn secondo cui l’amministrazione Usa avrebbe parlato della possibilità di aiutare l’Iran ad accedere a una somma pari a 30 miliardi di dollari per dotarsi di un programma nucleare per scopi civili. 

 

In Iran è il giorno dell’ultimo saluto ai “martiri” dei 12 giorni di conflitto iniziati con l’operazione israeliana contro obiettivi militari nella Repubblica Islamica avviata il 13 giugno e a cui Teheran non ha mancato di rispondere. Secondo l’agenzia iraniana Mehr, sono “migliaia” le persone radunate nel centro di Teheran, nella zona di piazza Enghelab e dell’Università di Teheran, per l’addio anche agli ufficiali di alto grado e agli scienziati morti. I media iraniani hanno diffuso immagini della folla armata di bandiere iraniane e delle bare avvolte nella bandiera. 

Secondo l’agenzia iraniana Tasnim, non mancano slogan contro Usa e Israele. Tra le persone radunate c’è anche chi espone immagini della Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei. L’agenzia Mehr ha diffuso immagini che mostrano il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, tra la folla. La cerimonia si tiene dopo che nelle scorse ore Iran International ha riferito – sulla base di testimonianze – di “esplosioni” che sarebbero state udite nella zona di Eslamshahr, a ovest di Teheran, e della “attivazione della contraerea”. 

Alla cerimonia, secondo l’agenzia Mehr, hanno partecipato anche il capo della Forza Quds dei Guardiani della Rivoluzione, Esmail Qaani, il ministro degli Esteri, Abbas Araghchi, e il capo del Parlamento, Mohammad Bagher Ghalibaf. 

L’agenzia ha pubblicato anche una foto che mostra Ali Shamkhani, ex potente capo del Consiglio supremo di sicurezza nazionale della Repubblica Islamica e consigliere della Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei. Lo scorso 13 giugno, all’inizio dell’escalation militare tra Israele e Iran, i media della Repubblica Islamica avevano dato notizia del ferimento di Shamkhani. Immagini diffuse dai media iraniani durante la cerimonia mostrano anche ‘modelli’ di missili balistici. 

“Gli iraniani hanno dato il loro sangue, non la loro terra; hanno dato i loro cari, non il loro onore”, ha dichiarato su Instagram il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, che ha partecipato alla cerimonia funebre in onore delle vittime della guerra contro Israele. Araghchi ha celebrato la popolazione che ha resistito a “una pioggia di bombe da mille tonnellate” e ha ribadito che l’Iran “non conosce la parola resa”. 

 

Il presidente Usa è intervenuto su Truth dopo le notizie della Cnn secondo cui l’Amministrazione Usa avrebbe parlato della possibilità di aiutare l’Iran ad accedere a una somma pari a 30 miliardi di dollari per dotarsi di un programma nucleare per scopi civili nel quadro del lavoro per riportare Teheran al tavolo negoziale dopo i 12 giorni di escalation militare con Israele e i raid Usa contro tre siti del controverso programma nucleare della Repubblica Islamica. “Chi nei Fake News Media è il mascalzone che dice che ‘il presidente Trump vuole dare all’Iran 30 miliardi di dollari per costruire siti per il nucleare civile’? Mai sentito parlare di questa idea assurda. E’ solo un’altra bufala – ha scritto il tycoon in un post – Queste persone sono malate”. 

 

“Se il presidente Trump vuole davvero un accordo, dovrebbe mettere da parte il tono irrispettoso e inaccettabile nei confronti della Guida Suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, e smettere di ferire i suoi milioni di seguaci”. Ha scritto così in un post su X nella notte il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, dopo che ieri Donald Trump su Truth ha sostenuto di aver “salvato” Khamenei “da una morte molto brutta e obbrobriosa”. 

Nella notte tra il 21 e il 22 giugno raid Usa hanno colpito tre siti del controverso programma nucleare della Repubblica Islamica, nel mezzo dell’offensiva avviata il 13 giugno da Israele contro obiettivi militari in Iran. Teheran non ha mancato di rispondere fin quando non è arrivato il cessate il fuoco annunciato da Trump dopo 12 giorni di escalation militare. 

Nel post Araghchi insiste sulla “tenacia” degli “iraniani” e aggiunge: “Il grande e potente popolo iraniano, che ha dimostrato al mondo che il regime israeliano non aveva altra scelta che ricorrere a ‘paparino’ per evitare di essere annientato dai nostri missili, non gradisce minacce e insulti”. “Se le illusioni portassero a errori peggiori, l’Iran non esiterebbe a svelare le sue capacità reali”, afferma, aggiungendo che “buona volontà genera buona volontà e rispetto genera rispetto”. 

 

Le sirene dell’allarme antiaereo sono tornate a suonare oggi sabato 28 giugno nel sud di Israele, anche a Be’er Sheva e Dimona, per un missile lanciato dallo Yemen. Lo riportano i media locali. Secondo le forze israeliane (Idf) il missile sarebbe “stato intercettato con successo” e non ci sarebbero né danni né vittime. 

I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno rivendicato l’attacco missilistico, affermando di aver colpito un “obiettivo sensibile del nemico israeliano” nella città Be’er Sheva. Lo riporta il Times of Israel. “L’operazione ha raggiunto con successo il suo obiettivo, grazie ad Allah”, si legge nel comunicato diffuso dagli Houthi.