(Adnkronos) – Dopo il Venezia, è stato sequestrato, questa mattina, lo stabilimento balneare il Capanno di Ostia. La Guardia di Finanza giunta sul posto, insieme alle pattuglie della Polizia Locale, ha eseguito, secondo quanto si apprende, un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip di Roma essendo state realizzate nell’area della struttura una serie di opere abusive, oltre quanto previsto nella concessione demaniale. 

Le irregolarità erano emerse già a maggio scorso, al termine degli accertamenti da parte della Gdf e della Polizia locale. La settimana scorsa le Fiamme Gialle avevano sequestrato il Venezia, tra gli stabilimenti più noti sul litorale di Ostia. Anche in questo caso erano emersi abusi edilizi. La strada percorsa dai titolari della struttura, riferiscono fonti investigative, è quella di rimettersi in regola sanando gli illeciti per poter poi ripartire.  

“Quello al Capanno è l’ennesimo sequestro in tempi sospetti. E altre 100 persone rimangono senza lavoro, dopo gli altrettanti del Venezia e i 150 degli altri stabilimenti più piccoli. Qualcuno dovrebbe spiegare il motivo per il quale dalla Procura si è deciso di intervenire in questo periodo. E perché non ci è stato dato modo di mettere un commissario per continuare l’attività, come avviene ad esempio nel caso delle aziende. Si parla, oltretutto, di abusi parziali: allora perché non vengono chiuse le singole parti abusive? Noi a tutte queste domande non abbiamo risposta”. Così Eddy Moscara, presidente per la provincia di Roma della Fib-Confcommercio e gestore dello stabilimento Belsito a Ostia. 

“Da stamattina qui sul lungomare c’é una processione di gente con le borse in mano e le cose fatte recuperare in fretta e furia dalle cabine – continua – E’ un’immagine denigrante, che svuoterà ancor più il mare di Roma. Di questo passo la stessa sorte toccherà a tutti, ed è una sensazione che ci appesantisce tutti”.