(Adnkronos) – Un attacco della Russia a un Paese membro della Nato è possibile entro cinque anni. Lo sostiene, in un’intervista a Sky News prima dell’inizio del vertice dell’Alleanza all’Aja, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, aggiungendo che l’obiettivo di spesa proposto dalla Nato, pari al 5% del Pil e radicalmente aumentato, potrebbe essere troppo basso. 

“A mio avviso, questo è un processo lento perché crediamo che a partire dal 2030 Putin potrà avere capacità significativamente maggiori. Oggi l’Ucraina lo sta bloccando. Non ha tempo di addestrare l’esercito, e vengono tutti annientati sul campo di battaglia”, ha detto ancora Zelensky. 

Il presidente ucraino e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno in programma di incontrarsi domani a margine del vertice, ha riferito intanto all’Afp una fonte della presidenza ucraina, aggiungendo che “le squadre stanno definendo i dettagli” dei colloqui che si svolgeranno nel “primo pomeriggio” e che si concentreranno sulle sanzioni alla Russia e sull’approvvigionamento di armi per Kiev. 

Tre persone, tra cui un bambino di 8 anni, sono itanto rimaste uccise in un attacco con droni russi nella regione di Sumy, nel nord-est dell’Ucraina, secondo quanto riportato dai media locali. 

Il raid ha colpito un villaggio, provocando la morte di un uomo, una donna e il bambino, ferendo altre tre persone e distruggendo molte abitazioni. In base alle informazioni diffuse dal Kyiv Independent, che cita il governatore militare della regione, Oleh Hryhorov, le esplosioni hanno anche causato un incendio e tutti i feriti sono stati trasportati in ospedale, uno dei quali in gravi condizioni. 

In attacchi separati condotti con droni nella regione di Kharkiv, nell’Ucraina orientale, tre persone sono rimaste ferite, secondo la Rbk Ukraine, che cita fonti delle autorità locali. Il sindaco di Kharkiv, Ihor Terekhov, ha riferito che durante la notte la Russia ha lanciato sette droni Shahed contro la città. Uno di questi è precipitato senza esplodere. 

L’Occidente? Ora chiede un cessate il fuoco in Ucraina senza precondizioni, una soluzione che Zelensky aveva categoricamente respinto solo pochi anni fa. Parola del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, intervenuto all’undicesima edizione del forum Primakov.  

“Ricordatevi come è iniziato tutto – ha detto – La Russia doveva essere sconfitta strategicamente sul campo di battaglia. Stavano praticamente urlando e diventando isterici. Col tempo, la loro narrativa è cambiata; hanno iniziato ad affermare a gran voce che non si doveva permettere alla Russia di vincere in Ucraina. Ora implorano e pretendono un cessate il fuoco immediato e senza precondizioni. Questo è esattamente ciò che Zelensky ha fermamente rifiutato un paio di anni fa, quando ancora sosteneva l’obiettivo di una sconfitta strategica per la Russia sul campo di battaglia”. 

“Il fallimento della strategia e delle tattiche occidentali è evidente, eppure l’Europa continua a provarci”, ha detto ancora Lavrov, sottolineando che, a differenza dell’Occidente, la Russia ha mantenuto un approccio coerente alla soluzione ucraina, “ribadita nei dettagli dal presidente Vladimir Putin al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo- Al contrario, le strategie dei leader occidentali cambiano costantemente, il che, in sostanza, evidenzia il fallimento dei loro piani originali”.