(Adnkronos) – Nonostante l’incertezza su dettagli e tempistiche, Donald Trump ha annunciato oggi l’inizio della tregua tra Israele e Iran. “Il cessate il fuoco è ora in vigore. Per favore, non violatelo”, ha ribadito sul social Truth il presidente americano intorno alle 6 del mattino (ora italiana). Un appello che sembra già essere caduto nel vuoto, con le accuse di violazione arrivate da Tel Aviv solo poche ore più tardi, quando Teheran – ha sostenuto l’Idf – avrebbe lanciato almeno un missile contro lo Stato ebraico dopo lo stop concordato con il leader Usa. La Repubblica Islamica, però, nega.
Intanto, dalla notte all’alba e prima dell’entrata in vigore del cessate il fuoco, una nuova ondata di attacchi incrociati ha provocato morti e feriti nei due Paesi.
In mattinata era arrivata la conferma ufficiale di Tel Aviv sulla tregua. “Alla luce del raggiungimento degli obiettivi dell’operazione e in pieno coordinamento con il presidente Trump, Israele ha accettato la proposta del presidente per un cessate il fuoco bilaterale” con l’Iran, quanto si leggeva in una nota del governo israeliano dopo l’annuncio del presidente degli Stati Uniti.
Con l’operazione ‘Rising Lion’, lo Stato ebraico è stato in grado di eliminare “la doppia minaccia esistenziale immediata” proveniente da Teheran, quella “in campo nucleare e dei missili balistici”. Israele tuttavia “risponderà con forza a qualsiasi violazione del cessate il fuoco”, recitava ancora la dichiarazione diffusa dall’ufficio del premier Benjamin Netanyahu dopo l’annuncio di Trump.
Israele ha ringraziato quindi il presidente Usa “e gli Stati Uniti per il loro sostegno nella difesa e la loro partecipazione nell’eliminare la minaccia nucleare iraniana – proseguiva la dichiarazione -. Con l’operazione lo Stato di Israele ha raggiunto traguardi storici e si è posto alla pari con le potenze mondiali. E’ un grande successo per il popolo di Israele e per i suoi combattenti che hanno rimosso le due minacce esistenziali per il nostro Stato e garantito l’eternità di Israele”.
In Israele le autorità aeroportuali hanno poi annunciato la riapertura dello spazio aereo che era stato brevemente chiuso nel mezzo dell’escalation degli ultimi giorni, riferiscono i media locali.
A poche ore dall’inizio della tregua, le forze israeliane hanno tuttavia “rilevato missili lanciati dall’Iran in direzione del territorio dello Stato di Israele”. Lo rendono noto le stesse Idf, come riporta il giornale israeliano Haaretz, precisando che “i sistemi di difesa sono stati attivati per intercettare la minaccia. Intanto suonano le sirene dell’allarme antiaereo nel nord di Israele, anche a Haifa.
Almeno un missile balistico è stato lanciato dall’Iran in direzione dello Stato ebraico nell’attacco denunciato da Tel Aviv, riferisce quindi il Times of Israel, precisando che non ci sono notizie di impatti o feriti. Il missile è poi stato intercettato, precisa Haaretz.
Il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, ha quindi reso noto di aver “dato istruzioni alle forze israeliane di rispondere con forza alla violazione da parte dell’Iran del cessate il fuoco con potenti attacchi contro obiettivi del regime nel cuore di Teheran”, riporta ancora Haaretz.
“Alla luce della violazione totale da parte dell’Iran del cessate il fuoco dichiarato dal presidente americano e del lancio di missili in direzione di Israele – afferma la dichiarazione rilanciata dal quotidiano – nel rispetto della politica del governo israeliano, determinato a rispondere con forza a qualsiasi violazione, ho dato istruzione alle Idf, in coordinamento con il premier, di continuare l’attività intensa di attacco”.
Anche il capo di Stato Maggiore delle Idf, il generale israeliano Eyal Zamir, ha promesso che l’esercito israeliano ”colpirà con forza” l’Iran ”alla luce della grave violazione del cessate il fuoco da parte del regime iraniano”. Il Times of Israel cita anche un funzionario israeliano che, a condizione di anonimato, ha detto che “l’Iran ha violato il cessate il fuoco e ne pagherà i costi”.
“Teheran tremerà”, ha scritto quindi su X il ministro israeliano delle Finanze, Bezalel Smotrich, alleato del premier Netanyahu.
L’Iran nega però di aver lanciato “nelle ultime ore” missili in direzione di Israele, a dispetto di quanto affermato da Tel Aviv, riferisce lo Stato Maggiore dell’Esercito, citato dalla tv di Stato.
“Nessun missile è stato lanciato in direzione del nemico” dalle 7.30 ora iraniana, le 6 in Italia, ha confermato alla Cnn un ufficiale iraniano di alto grado. “Se Israele dovesse fare un errore, verrebbero attaccati tutti i territori occupati, come accadeva un’ora prima che si fermasse la guerra”, ha poi sottolineato l’ufficiale.
Il Supremo consiglio per la Sicurezza nazionale dell’Iran in una nota ha parlato intanto di “cessazione della guerra imposta” a Israele e ai suoi “sostenitori malvagi”, di “nemico costretto ad accettare la sconfitta e a fermare in modo unilaterale la sua aggressione”. E minaccia ancora, riporta l’agenzia iraniana Tasnim, “una risposta decisa” a “qualsiasi ulteriore aggressione”.
Nella dichiarazione del Supremo consiglio anche un elogio per le forze iraniane e per gli iraniani. La dichiarazione parla di “dono divino” e aggiunge che le forze della Repubblica Islamica, “senza la minima fiducia nelle parole dei nemici”, restano “con le mani sul grilletto, pronte a dare una risposta decisa” a “qualsiasi atto di aggressione”.
Se una serie di potenti esplosioni ha scosso la capitale iraniana Teheran nella notte, dopo che l’esercito israeliano aveva intimato l’evacuazione dei residenti di un’area nel centro della città, almeno nove persone sarebbero rimaste uccise e 33 ferite in un attacco che alle prime ore di oggi ha colpito edifici residenziali nella provincia di Gilan, nell’Iran nordoccidentale. A riferirlo l’agenzia iraniana Tasnim, riportando la denuncia del vice governatore della provincia secondo il quale tra le vittime e i feriti vi sono 16 donne e bambini.
Ucciso in un raid israeliano nella notte anche un altro scienziato nucleare, ha poi reso noto la tv di Stato di Teheran, che ha identificato la vittima in Mohammad Reza Seddighi Saber, morto mentre si trovava a casa dei suoi genitori ad Astaneh-ye Ashrafiyeh, nel nord dell’Iran. Qualche giorno fa, ricorda la tv, in un raid sulla sua abitazione di Teheran era rimasto ucciso il figlio 17enne. Saber era nella lista dei sanzionati dagli Stati Uniti.
Sarebbe invece di 4 morti e una ventina di feriti il bilancio del lancio di missili iraniani contro Israele: a Be’er Sheva, nel sud del Paese, un missile balistico ha colpito un edificio residenziale e sono in corso le ricerche di eventuali sopravvissuti sotto le macerie. Nell’ultimo attacco contro Israele sono stati lanciati 10-15 missili in sei ondate, hanno fatto sapere le Idf in una prima valutazione.
L’annuncio di Donald Trump di un cessate il fuoco tra Israele e Iran, che ha colto di sorpresa persino qualcuno fra i principali funzionari della sua Amministrazione, è arrivato dopo colloqui del presidente americano con il premier israeliano Benjamin Netanyahu e con funzionari iraniani, con il contributo del Qatar come mediatore. A scriverlo è il New York Times, che cita un funzionario della Casa Bianca coperto da anonimato secondo il quale c’è stato un ruolo dell’emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani.
Stando alla fonte, ad aiutare Trump nel pressing per una tregua sono intervenuti il vice presidente JD Vance, il segretario di Stato Marco Rubio e l’inviato del tycoon, Steve Witkoff. I tre hanno lavorato tramite canali “diretti e indiretti” per ‘arrivare’ agli iraniani, ha riferito la fonte, secondo la quale gli israeliani hanno accettato il cessate il fuoco, creando le condizioni per parlare di una tregua a patto che si fermino gli attacchi iraniani e i raid Usa contro tre siti del controverso programma nucleare della Repubblica Islamica. Ma la fonte non ha chiarito quali condizioni avrebbe accettato l’Iran.
Il governo iraniano ha intanto annunciato di aver “preso le misure necessarie” per garantire la prosecuzione del proprio programma nucleare, nonostante i danni provocati dai recenti attacchi aerei statunitensi e israeliani contro alcune installazioni chiave.
“Abbiamo preso le misure necessarie e stiamo valutando l’entità dei danni”, ha dichiarato Mohammed Eslami, capo dell’Organizzazione iraniana per l’energia atomica, in un intervento trasmesso dalla televisione di Stato. “I piani per il ripristino erano già stati predisposti e la nostra strategia è evitare qualsiasi interruzione nella produzione e nei servizi”, ha aggiunto. Le forze statunitensi, nella notte tra sabato e domenica, hanno colpito con bombardieri B-2 i siti di Fordo, Natanz e Isfahan