(Adnkronos) – Si alza il sipario sul G7 di Kananaskis nel cuore delle Montagne Rocciose canadesi. La presidente del consiglio Giorgia Meloni è arrivata in Canada già sabato. Secondo quanto riferito da fonti italiane, la premier avrà due bilaterali: uno con il cancelliere tedesco Friedrich Merz e un altro con il primo ministro britannico Keir Starmer. Sul tavolo anche la situazione in Medio Oriente e le tensioni tra Israele e Iran, con l’obiettivo di rafforzare un coordinamento tra le principali capitali europee. Nel corso della giornata, la premier ha avuto colloqui telefonici con l’Emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, e con il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa. 

La giornata di domani sarà invece l’occasione per un confronto più ampio, anche con gli Stati Uniti.  

Anche se allo stato attuale non ci sono notizie di un bilaterale tra Meloni e il presidente americano Donald Trump, secondo fonti diplomatiche ci saranno certamente contatti tra i due leader. Per quanto riguarda l’approccio dell’Italia alla crisi tra Israele e Iran, la posizione resta la stessa: “Puntare su una de-escalation, favorire la diplomazia e incoraggiare la ripresa del dialogo”. Queste sono le direttrici fondamentali su cui si muove l’azione italiana.  

Oggi, il primo a fare ingresso al summit è il primo ministro australiano Anthony Albanese, leader di uno dei Paesi ospiti. A seguire, il britannico Keir Starmer – al suo battesimo internazionale – e il padrone di casa Mark Carney, fresco vincitore delle elezioni marzo. 

Nel corso della giornata arriveranno anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente del Consiglio Ue Antonio Costa, il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba. A chiudere la parata dei leader, in serata, saranno il presidente francese Emmanuel Macron e, alle 21 ora locale, l’attesissimo Donald Trump, grande protagonista annunciato di questa edizione. 

Il summit dei Grandi della Terra si articolerà in sette sessioni di lavoro, alcune delle quali aperte anche a leader e attori internazionali, tra cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il segretario generale della Nato Mark Rutte. Le sessioni riservate ai soli leader del G7 inizieranno lunedì 16 giugno. Dalla guerra tra Ucraina e Russia all’assedio israeliano alla Striscia di Gaza e la nuova offensiva, lanciata da Tel Aviv contro i siti nucleari dell’Iran, seguita dalla replica di Teheran. E, poi, lo spettro dei dazi americani, che continua a gettare nell’incertezza le economie di mezzo mondo. 

Non è atteso un comunicato congiunto al termine dei lavori, in programma per martedì 17 giugno. Saranno, invece, diffuse sette dichiarazioni brevi, ciascuna relativa a uno dei temi chiave: finanziamento dello sviluppo; intelligenza artificiale; tecnologie quantistiche; contrasto agli incendi; minerali strategici; repressione transnazionale e lotta al traffico di migranti. (dall’inviato Antonio Atte)