(Adnkronos) –

 

Bombe sull’aeroporto di Mashhad nel nord-est dell’Iran. A confermare quanto accaduto oggi, domenica 15 giugno, le forze militari israeliane che spiegano di aver colpito un aereo da rifornimento di Teheran a 2.300 chilometri da Israele. E’ il raid più distante dall’inizio dell’operazione, si precisa. 

Pioggia di missili dall’Iran contro Israele come riferisce l’agenzia di stampa iraniana Fars. Anche secondo quanto riporta il Times of Israel hanno suonato le sirene d’allarme in tutta l’area centrale e settentrionale di Israele, incluse Gerusalemme e Tel Aviv. L’Idf ha chiesto ai civili di “correre nei rifugi”.  

Il governo israeliano ha esteso fino al 30 giugno lo stato d’emergenza eccezionale, dichiarato venerdì, dopo l’avvio degli attacchi contro l’Iran. Secondo quanto si legge nel relativo documento, citato da Channel 12, “la dichiarazione di uno stato speciale nel fronte interno per tutto il territorio di Israele si estenderà fino al prossimo 30 giugno”. 

 

Tra Iran e Israele ci sarà “presto” pace “grazie al mio intervento”, ha assicurato, invece, Donald Trump in un post su Truth Social, ricordando i suoi precedenti sforzi per la pace anche in altre regioni. “Sono in corso molte telefonate e incontri”, ha aggiunto, denunciando poca riconoscenza nei suoi confronti: “Faccio molto e non mi viene riconosciuto nulla, ma va bene così, il popolo capisce”.”L’Iran e Israele dovrebbero fare un accordo, e lo faranno, proprio come ho fatto fare all’India e al Pakistan”, ha scritto il presidente americano. “E’ possibile che veniamo coinvolti” nel conflitto in corso tra Israele e Iran, ha detto Trump parlando con Abc News e assicurando che “in questo momento” gli Stati Uniti “non sono coinvolti”. 

Trump è “aperto” alla possibilità che Vladimir Putin agisca da mediatore nel conflitto tra Israele e Iran. Il presidente russo “è pronto – ha detto parlando con Abc News – mi ha chiamato a proposito di questo, abbiamo avuto una lunga conversazione su questo”. Ieri, il presidente americano ha avuto un nuovo colloquio telefonico con Putin, che il giorno prima aveva parlato sia con il presidente iraniano Masoud Pezeshkian sia con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, proponendosi come mediatore. 

Ha parlato anche dei colloqui sul nucleare tra Teheran e Washington, con il sesto round che era previsto per oggi che è stato annullato in seguito agli attacchi israeliani. “No, non c’è una deadline – ha risposto il presidente alla domanda se all’Iran sia stato dato un termine per la ripresa dei negoziati -. Ma stanno parlando, dovrebbero fare un accordo, continuano a parlare”. 

Trump ha avvertito Teheran che ogni attacco contro gli Stati Uniti sarà seguito da una risposta militare devastante. “Se veniamo attaccati in qualsiasi modo, forma o maniera dall’Iran, la piena forza e potenza delle Forze Armate statunitensi si abbatterà su di voi a livelli mai visti prima” aveva avvertito poco prima Trump sempre sulla piattaforma Truth Social. 

Il capo dell’intelligence dei Guardiani della rivoluzione e il suo vice sono stati ‘eliminati’ in un raid israeliano a Teheran. Lo ha confermato oggi, domenica 15 giugno, Benjamin Netanyahu, dopo alcune indiscrezioni apparse su media iraniani. Intervistato da Fox News, il premier israeliano ha detto che Mohammad Kazemi e Hassan Mohaqeq sono rimasti uccisi in un attacco sulla capitale. “Abbiamo deciso di agire perché dovevamo farlo – ha affermato, in un riferimento alle ragioni dell’operazione ‘Lene nascente’ avviata nella notte tra giovedì e venerdì – Abbiamo visto uranio arricchito sufficiente per nove bombe. Per questo stiamo attaccando i loro siti nucleari”. 

l capo dell’intelligence dei Guardiani della rivoluzione e il suo vice sono stati ‘eliminati’ in un raid israeliano a Teheran. Lo ha confermato oggi, domenica 15 giugno, Benjamin Netanyahu, dopo alcune indiscrezioni apparse su media iraniani. Intervistato da Fox News, il premier israeliano ha detto che Mohammad Kazemi e Hassan Mohaqeq sono rimasti uccisi in un attacco sulla capitale. “Abbiamo deciso di agire perché dovevamo farlo – ha affermato, in un riferimento alle ragioni dell’operazione ‘Lene nascente’ avviata nella notte tra giovedì e venerdì – Abbiamo visto uranio arricchito sufficiente per nove bombe. Per questo stiamo attaccando i loro siti nucleari”. 

 

L’Iran avrebbe contattato Oman e Qatar chiedendo di mediare con gli Stati Uniti perché fermino gli attacchi israeliani e riprendano i colloqui sul nucleare. Lo ha rivelato una fonte a conoscenza del dossier al Jerusalem Post, mentre Donald Trump parla di contatti e incontri in corso perché si arrivi a un accordo tra Israele e Iran. Secondo la stessa fonte, anche l’Arabia Saudita starebbe lavorando dietro le quindi per promuovere un cessate il fuoco con l’obiettivo di riprendere i negoziati sul programma nucleare. 

 

Nuove esplosioni sono state avvertite anche a Teheran nella tarda mattinata di oggi. Ne ha dato notizia l’Afp, mentre i siti iraniani Khabar online e Ham Mihan hanno riferito che i sistemi di difesa aerea a ovest e nordovest della capitale sono stati attivati “per contrastare nuovi attacchi”. Due missili hanno colpito il centro di Teheran, provocando forti esplosioni udibili in varie zone della capitale iraniana, ha reso noto l’agenzia di stampa Tasnim. 

Dall’inizio degli attacchi israeliani, denuncia il quotidiano iraniano Etemad, che cita il ministero della Sanità, sono stati almeno 128 i morti e circa 900 i feriti degli attacchi israeliani in Iran, iniziati nella notte tra giovedì e venerdì. Tra le vittime “almeno 40 donne”, mentre “il numero di bambini martirizzati è significativo”. 

Almeno 14 scienziati nucleari iraniani sono rimasti uccisi negli attacchi israeliani iniziati nella notte tra giovedì e venerdì. Lo hanno riferito due fonti di Paesi del Golfo alla Reuters, citate dal Times of Israel, mentre le Idf hanno finora confermato la morte di nove scienziati, pubblicandone i nomi. Secondo le stesse fonti, alcuni di loro sarebbero morti anche nelle esplosioni di autobombe. 

 

L’aeronautica israeliana ha bombardato oltre 80 obiettivi in Iran, in base a un piano preciso che mira a danneggiare le infrastrutture nucleari iraniane. Tra i siti colpiti figurano il quartier generale del programma nucleare del regime di Teheran e diversi centri di ricerca e sviluppo strategici. Lo ha reso noto il portavoce delle Forze di Difesa israeliane, Effie Defrin, citato da Ynet. 

Defrin ha dichiarato, inoltre, che nei prossimi giorni sono attesi ulteriori attacchi missilistici balistici da parte dell’Iran. “Ci aspettano giorni difficili. Ci saranno altri lanci e impatti nei prossimi giorni”, ha affermato, sottolineando che la tensione con Teheran è tutt’altro che conclusa. L’aviazione israeliana “non smette di colpire nemmeno per un momento” e che sono in corso bombardamenti su decine di obiettivi nella capitale iraniana. “Stiamo aumentando i danni al programma nucleare e alle capacità militari iraniane per ridurre il rischio per il fronte interno”, ha spiegato. 

 

La portavoce del governo iraniano, Fatemeh Mohajerani, ha ammesso che l’Iran non dispone di infrastrutture adeguate per proteggere la popolazione in caso di attacchi aerei come quelli lanciati da Israele. “Le moschee sono tra i rifugi della gente”, ha dichiarato, annunciando che da questa sera “le metropolitane resteranno aperte 24 ore su 24 per offrire riparo alla popolazione”. Anche “molte scuole” saranno utilizzate come rifugi, ha aggiunto, sottolineando la necessità di “mantenere la calma e sapere che le misure sono in corso”. 

Le parole di Mohajerani confermano quanto già denunciato dal presidente del Consiglio comunale di Teheran, Mehdi Chamran, che ha riconosciuto la mancanza di rifugi antiaerei nella capitale. Chamran ha indicato come ripari di fortuna i seminterrati, i tunnel, i parcheggi sotterranei e la metropolitana, anche se “in caso di uso estremo, sarebbe necessario sospenderne il funzionamento”. 

 

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato che l’esercito “colpirà i siti e continuerà a spellare il serpente iraniano a Teheran e ovunque, privandolo delle capacità nucleari e dei sistemi d’arma”. Katz ha aggiunto che “il dittatore iraniano sta trasformando Teheran in Beirut e i suoi abitanti in ostaggi per la sopravvivenza del suo regime”, riporta il Times of Israel. Queste parole seguono l’avvertimento senza precedenti dell’Idf rivolto ai civili iraniani di evacuare immediatamente le aree attorno agli impianti militari. 

In un messaggio in persiano diffuso su X dal colonnello Avichay Adraee, portavoce dell’Idf, si sottolinea che la presenza in prossimità di questi siti rappresenta un grave rischio per la vita. L’ordine invita inoltre a non tornare in queste zone “fino a nuovo avviso”, segnalando un’intensificazione delle tensioni militari e un possibile aumento delle operazioni israeliane mirate a colpire le infrastrutture militari iraniane. 

 

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha minacciato una risposta “più decisa e severa” se Israele dovesse continuare le “azioni ostili” nei confronti di Teheran. Lo riporta l’Irna. 

 

Teheran ha annunciato l’arresto di due presunti agenti del Mossad accusati di preparare attentati nel Paese. Secondo quanto riferito dall’agenzia Tasnim, citando un portavoce della polizia, i due sospetti sono stati fermati nella provincia di Alborz, a ovest della capitale. 

“I due membri del team terroristico del Mossad stavano fabbricando bombe, esplosivi, trappole esplosive e apparecchiature elettroniche”, ha dichiarato la polizia iraniana, precisando che le indagini sono in corso. 

 

Il direttore dell’Organizzazione Islamica per lo Sviluppo della Provincia di Teheran, l’Hoyatoleslam Seyed Mohsen Mahmudi, ha annunciato che martedì si terranno funerali di massa per i “martiri” dei raid israeliani. Mahmudi ha spiegato che la cerimonia inizierà alle otto in piazza Enqelab e proseguirà fino a piazza Azadi, a Teheran, dove si prevede che centinaia di migliaia di persone si raduneranno “in un’espressione di lutto e resistenza”, secondo il Tehran Times. “Non c’è dubbio che il popolo rivoluzionario e resiliente di Teheran creerà un momento epico. Non solo onorerà il sangue benedetto dei nostri comandanti e scienziati nucleari martirizzati, ma esprimerà anche la sua gratitudine alla coraggiosa leadership delle Guardie Rivoluzionarie”, ha affermato. Ha quindi invitato “tutti i devoti cittadini della provincia di Teheran” a unirsi a questi eventi in “un momento decisivo e storico di riaffermazione della lealtà alla Rivoluzione Islamica e al suo leader”. 

 

Tre ondate di missili e droni tra le 23 ora locale e le 3. Così l’Iran ha attaccato di nuovo Israele, secondo quanto riferiscono le Idf, che parlano del lancio di 70 missili balistici e di decine di droni, costati la vita a dieci israeliani, mentre altri 200 circa sono rimasti feriti.  

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha reso noto che le recenti incursioni missilistiche lanciate dall’Iran contro il territorio israeliano hanno causato la morte di 13 persone, tra cui tre bambini. Nel comunicato ufficiale si riportano inoltre 9 feriti gravi, 30 feriti di media entità e 341 feriti lievi, dopo una notte segnata da continue sirene di allarme in tutto il Paese. Netanyahu ha quindi promesso che l’Iran pagherà “un prezzo molto alto” per l’uccisione di civili, donne e bambini, durante gli ultimi attacchi missilistici contro Israele. “L’Iran pagherà un prezzo molto alto per l’omicidio premeditato di civili, donne e bambini”, ha dichiarato Netanyahu in visita a Bat Yam, città costiera vicino Tel Aviv colpita da un missile che ha devastato un edificio residenziale. 

Edifici sono stati colpiti a Tel Aviv (VIDEO). Nessun missile iraniano è invece caduto su Gerusalemme, hanno precisato i soccorritori israeliani, smentendo una serie di notizie secondo cui diversi missili sarebbero finiti sulla città santa. 

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha visitato questa mattina con Netanyahu il sito a Bat Yam dove è caduto il missile iraniano che ha ucciso sei persone e ne ha ferite decine. “Questo è un momento molto importante nella storia di Israele. Dobbiamo mostrare la resilienza emotiva e mentale che abbiamo sempre avuto”, ha detto Herzog. “Decine di case in quest’area sono state completamente danneggiate da un unico missile lanciato dall’Iran in un attacco crudele e terribile – ha detto Herzog, mentre continuano le ricerche di tre dispersi – Negli ultimi due giorni, tredici israeliani, di varie età, sono stati uccisi: bambini, adulti, anziani e immigrati. I missili non distinguono tra ebrei, musulmani e cristiani e nessun’altra parte di questo meraviglioso mosaico israeliano”. 

 

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha denunciato apertamente il coinvolgimento degli Stati Uniti negli attacchi israeliani contro l’Iran, definendoli come un’aggressione condotta con il sostegno americano. Durante un incontro con diplomatici stranieri a Teheran, Araghchi ha affermato: “Abbiamo prove concrete che le forze americane nella regione hanno supportato gli attacchi israeliani. Abbiamo monitorato attentamente e raccolto numerose evidenze di come gli Stati Uniti abbiano aiutato il regime israeliano”. 

Il ministro ha citato anche le dichiarazioni del presidente Donald Trump, che in diverse interviste ha espresso chiaramente il proprio appoggio alle operazioni contro l’Iran, ribadendo così la responsabilità di Washington: “L’America è partner di questi attacchi e deve assumersi la propria responsabilità”. Araghchi ha quindi esortato gli Stati Uniti a prendere una posizione chiara e pubblica, sottolineando che le comunicazioni private non sono sufficienti per giustificare o negare tali accuse. 

Il ministro degli Esteri iraniano ha quindi definito gli attacchi israeliani contro l’Iran come una chiara aggressione che ha colpito obiettivi civili e militari, incluso il sito nucleare di Natanz. Araghchi ha sottolineato come questi raid siano avvenuti nel mezzo delle trattative nucleari con gli Stati Uniti, evidenziando che Israele non ha alcuna intenzione di negoziare seriamente. 

Secondo il ministro, l’Iran si sta difendendo legittimamente contro queste violenze e continuerà a rispondere con azioni mirate contro obiettivi militari ed economici israeliani. Tuttavia, ha chiarito che “se Israele smetterà di attaccare, anche noi fermeremo le nostre reazioni”. La volontà di Teheran è evitare un’escalation regionale, ma il Paese risponde a ogni atto di aggressione con fermezza, insistendo affinché la comunità internazionale intervenga per fermare questa spirale di violenza. Per Araghchi Israele ha “superato una nuova linea rossa” internazionale colpendo i siti nucleari iraniani.