(Adnkronos) – Nuovo sviluppo delle indagini su Garlasco. Gli uomini del Ris dei carabinieri sono entrati oggi, lunedì 9 giugno, nella villetta di Via Pascoli a Garlasco dove venne ritrovato il corpo di Chiara Poggi con laser, scanner e droni. Obiettivo dell’approfondimento di indagine è riprodurre in 3d la casa e ricostruire le traiettorie delle tracce di sangue. 

“Dovendosi accertare le tracce e gli altri effetti materiali” dell’omicidio del 13 agosto 2007 “occorre procedere a ispezione dell’immobile in via Pascoli 8, effettuando misurazioni con l’utilizzo di apposita strumentazione tecnica” ossia laser scanner e droni, ha scritto nero su bianco la Procura di Pavia. Per gli inquirenti i nuovi accertamenti comprendono anche i “rilievi fotografici dei luoghi al fine di verificare le circostanze sopra indicate ed in particolare l’attuale stato dell’immobile”. 

In particolare i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano e gli esperti del Ris sono a lavoro per rilievi tecnici nel soggiorno e lungo la scala, i luoghi in cui Chiara Poggi è stata colpita e trascinata. Si stanno cercando di acquisire tutte le misurazioni – già al centro dei processi che hanno portato alla condanna definitiva a 16 anni dell’allora fidanzato Alberto Stasi – per capire come l’assassino (o più assassini) si è mosso sul pavimento in cotto e sulle scale in marmo.  

La richiesta arriva con la nuova indagine a carico di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, indagato per l’omicidio. Nella villetta sono presenti i genitori della vittima – papà Giuseppe e mamma Rita Preda – il dattiloscopista Davide Radaelli (scelto dalla famiglia della ventiseienne come consulente tecnico) e Angela Taccia, avvocata di Sempio. 

 

“Anche questa mattina, come sempre in passato, i genitori di Chiara hanno aperto le porte della loro casa agli inquirenti, come era stato loro richiesto per le vie brevi”, affermano Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, legali della famiglia Poggi. “Ancora una volta sono rimasti amaramente sorpresi nel riscontrare che il relativo decreto di ispezione era stato reso immediatamente disponibile alla stampa e non a loro, quali persone offese dal reato, in un contesto nel quale la Procura di Pavia si era formalmente impegnata a garantire la riservatezza della verifica investigativa” aggiungono i legali. “Al momento non sappiamo quale sia lo scopo di queste ulteriori verifiche che sembrerebbero sovrapporsi agli accertamenti già compiuti in sede peritale nel contraddittorio tra le parti nel procedimento a carico di Alberto Stasi” concludono gli avvocati Tizzoni e Compagna.