(Adnkronos) – Una “chiara violazione” dell’accordo di tregua che era entrato in vigore lo scorso novembre per porre fine alle ostilità tra Israele e Hezbollah libanesi. Il premier libanese Nawaf Salam bolla così il raid israeliano che nelle scorse ore ha colpito la periferia sud di Beirut, come riportano i media del Paese dei Cedri. Per il Primo ministro si tratta di una “chiara violazione degli accordi di cessazione delle ostilità” e di una “flagrante violazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite” che nel 2006 pose fine al conflitto tra Israele e Hezbollah.  

“L’aggressione israeliana ci costringe a intensificare gli sforzi per rivolgerci agli amici del Libano nel mondo e mobilitarli a favore del nostro diritto alla piena sovranità nel nostro territorio”, si legge in una dichiarazione diffusa via X dalla presidenza libanese.Jopeh Aoun promette di “lavorare con il governo e il suo presidente per sventare qualsiasi tentativo di rovinare l’eccezionale opportunità di salvare il Libano”. 

Il ministero della Salute di Beirut ha confermato un bilancio che parla di almeno tre morti e sette feriti dopo che le forze israeliane (Idf) hanno reso noto di aver effettuato un raid nella zona di Dahiyeh prendendo di mira un “terrorista di Hezbollah, che di recente aveva guidato agenti di Hamas e li aveva aiutati a pianificare un attacco terroristico significativo e imminente contro i civili israeliani”.  

Nel raid aereo che i caccia israeliani hanno condotto su Beirut è stato ucciso un agente di Hezbollah ed esponente delle Forze al-Quds dei Pasdaran iraniani. Si tratta di Hassan Bdair, membro dell’Unità 3900 di Hezbollah e della Forza al-Quds, hanno spiegato l’esercito israeliano, lo Shin Bet e il Mossad in una nota congiunta sul raid aereo condotto sulla capitale libanese e che ha causato la morte di tre persone. 

Nella nota si legge che Bdair stava recentemente operando in coordinamento con Hamas e ordinando ai membri del gruppo palestinese di portare a termine un “significativo e imminente attacco terroristico contro i civili israeliani”. 

Intercettato intanto da Israele un razzo lanciato dal nord della Striscia di Gaza. Lo confermano i militari israeliani, come riporta il Times of Israel, dopo che le sirene dell’allarme antiaereo sono tornate stamani a suonare a Sderot e nelle aree limitrofe.  

Sarebbero intanto 1.042 – di cui 41 nelle ultime 24 ore – le persone uccise nella Striscia di Gaza da quando, il 18 marzo, Israele ha ripreso le sue operazioni militari nell’enclave palestinese. Lo ha riferito in una nota il ministero della Sanità controllato da Hamas, precisando che nei raid sono rimaste ferite anche 2.542. Il bilancio complessivo dall’inizio della guerra a Gaza, scatenato dall’attacco senza precedenti di Hamas del 7 ottobre – sempre secondo il ministero della Sanità palestinese – è di 50.399 morti.