(Adnkronos) – Sempre più isolato, dopo che Hezbollah ha raggiunto un accordo con Israele per il cessate il fuoco, Hamas sarebbe pronto a cedere a Israele, ad accettare compromessi su una tregua a Gaza che erano impensabili con Yahya Sinwar in vita. Ma a non voler cedere, dimostrandosi irremovibile rispetto a eventuali concessioni, è Israele. A rivelarlo è il New York Times, che cita fonti israeliane, americane e di Hamas. 

“Hamas è completamente sola ora”, ha dichiarato Tamer Qarmout, professore di politica al Doha Institute for Graduate Studies. “La sua posizione è stata seriamente indebolita” dopo l’accordo tra Israele e Hezbollah. Anche l’Iran, che sostiene Hamas e Hezbollah, sembra intenzionato a evitare uno scontro diretto con Israele e a rinunciare alla rappresaglia minacciata per l’attacco subito a ottobre. 

Hamas è quindi solo e notevolmente indebolito, in quanto ha perso decine di comandanti e migliaia di combattenti. E non controlla più completamente il territorio che ha amministrato dal 2007. Ma un cessate il fuoco a Gaza sembra essere ancora lontano. Eppure, prima che Hezbollah facesse l’accordo con Israele, funzionari statunitensi e palestinesi ritenevamo che la leadership politica di Hamas fosse disposta a un cessate il fuoco se Israele fosse sceso a compromessi, in particolare sul ritiro delle forze da Gaza. 

Ora alcuni funzionari americani sostengono che Hamas potrebbe ritirare le sue richieste e procedere verso un accordo di cessate il fuoco accettabile per il governo di Israele. Ma funzionari occidentali ritengono che a questo punto Israele non sembri interessato a concessioni. Inoltre sembrerebbe che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu voglia aspettare che Donald Trump entri in carica prima di cambiare la sua posizione sui colloqui con Hamas. Funzionari occidentali, citati a condizione di anonimato, hanno poi detto che Netanyahu è scettico rispetto ai piani di Washington per il day after, ritenendo che il rientro dell’Autorità Nazionale Palestinese a Gaza sia destinato al fallimento e che Hamas riaffermi rapidamente il controllo. 

Israele sta intanto costruendo una nuova barriera di demarcazione militare nella Striscia di Gaza, per separare la parte settentrionale dell’enclave palestinese dal resto dell’area. Lo afferma la Bbc dopo aver visionato immagini satellitari in cui si vedono militari israeliani impegnati a bonificare e a radicare il controllo su un’ampia area nel nord della Striscia.  

Video e immagini satellitari mostrano centinaia di edifici demoliti tra il Mar Mediterraneo e il confine con Israele, la maggior parte dei quali tramite esplosioni controllate. Le immagini mostrano anche veicoli dell’esercito israeliano stanziati lungo la nuova linea di demarcazione che si estende per circa nove chilometri attraverso Gaza. Ovvero da est a ovest, dividendo la città di Gaza e le città di Jabalia, Beit Hanoun e Beit Lahia nel nord della Striscia di Gaza. 

Secondo gli analisti citati dalla Bbc, sembrerebbe che Israele intenda dividere la Striscia di Gaza per poterla controllare meglio. H.a. Hellyer, esperto di sicurezza del Medio Oriente del think tank Rusi, ha affermato che le immagini satellitari mostrate dalla Bbc indicherebbero che Israele si sta preparando a impedire ai civili palestinesi di tornare a nord di Gaza. Secondo le Nazioni Unite sono più di 100mila le persone che sono già state sfollate dal nord di Gaza. 

Dalle immagini diffuse online dalle Forze di difesa israeliane (Idf) si vedono diversi edifici a più piani distrutti, in modo sistematico, da ottobre. Un portavoce delle Idf ha dichiarato alla Bbc che non c’è alcuna intenzione di distruggere infrastrutture civili “senza necessità operativa” per neutralizzare Hamas. Altri filmati mostrano veicoli Humvee dell’Idf che attraversano l’area sgomberata e che dimostrano che le truppe israeliane hanno il controllo dell’area. E che intenderebbero conservarlo a lungo.  

I militari israeliani, insomma, “stanno lavorando per il lungo periodo. Mi aspetterei che la separazione a nord si sviluppi esattamente come il corridoio Netzarim”, ha dichiarato Hellyer. Il corridoio Netzarim, completato a maggio, divide l’area a sud di Gaza City, mentre il corridoio Philadelphi dà all’Idf il controllo del territorio che corre lungo il confine di Gaza con l’Egitto.