(Adnkronos) – “Vogliamo essere impegnati anche nella sicurezza e incolumità alimentari, significa non solo alimenti per tutti ma assicurare alimenti sani per tutti”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo al vertice ‘Transforming Food Systems in the face of Climate Change’ alla Cop28 in corso a Dubai. “Questo significa – ha sottolineato – che non vogliamo considerare la produzione alimentare come sopravvivenza, ma un mezzo per vivere una vita sana e il ruolo della ricerca è essenziale in questo contesto. Tuttavia non per produrre alimenti in laboratorio, magari andare verso un mondo in cui i ricchi possono mangiare alimenti naturali e i poveri cibi sintetici, con un impatto sulla salute che non possiamo prevedere: non è mondo che voglio vedere”.
“Il mondo che voglio vedere è un mondo in cui il legame che ha unito la terra e l’umanità, il lavoro e la nutrizione nel corso dei millenni sia preservato – ha proseguito Meloni – e la ricerca sia in grado di aiutare a ottimizzare quel legame. Garantire colture resistenti alle malattie e resilienti ai cambiamenti climatici, ma anche ideare tecniche agricole sempre più moderne e innovative, in grado di migliorare sia la qualità che la quantità della produzione e ridurre gli elementi esterni negativi come l’eccessivo consumo di acqua. Questo è ciò in cui siamo impegnati”.
La premier ha poi sottolineato che “il sistema alimentare italiano è tra più avanzati e rinomati nel mondo. Penso ad esempio ai principi della dieta mediterranea, che non appartengono solo all’Italia, ma a tutto il mondo e siamo consapevoli di quanto sia prezioso questo know-how anche per gli altri”.
“La sicurezza alimentare per tutti è una delle priorità strategiche della nostra politica estera – ha rimarcato – e per questo motivo una parte molto importante del nostro progetto per l’Africa, il Piano Mattei, si rivolge al settore agricolo”.
“Una sostanziale parte del nostro progetto per l’Africa, che è basato sulla cooperazione con il continente africano, è diretta al settore agricolo. Ma il nostro scopo non è fare della beneficenza: l’Africa non ha bisogno di elemosina, ma di qualcosa di diverso: la possibilità di competere su un campo da gioco che sia equo. Dobbiamo aiutare questo continente a prosperare basandosi sulle sue risorse”, ha detto Meloni.
“Il continente africano – ha rimarcato – ha il 65% delle terre arabili presenti al mondo, ciò implica che con una adeguata tecnologia e un adeguato addestramento possa soddisfare il proprio bisogno e la propria crescita economica”.
Al vertice Meloni ha annunciato che “contribuiremo anche al Fondo Loss and Damage” per dare una mano “al raggiungimento degli obiettivi di questa Cop28 con 100 milioni di euro”.